MANUELA MARZIANI
Cronaca

La Rta scelta come simbolo. I tre sindacati a Marcignago:: "Senza contratto si sciopera"

L’impresa del settore metalmeccanico al quinto giorno di braccia incrociate. A sostegno della necessità di riaprire il tavolo per il rinnovo degli accordi nazionali .

La protesta dei Confederali

La protesta dei Confederali

"Senza contratto si sciopera", recitava a caratteri cubitali il volantino che ieri mattina veniva distribuito davanti alla Rta di Marcignago. L’impresa è stata scelta come simbolo del settore metalmeccanico, dove da otto mesi è ferma la trattativa per il rinnovo del contratto.

"Con le 8 di ieri – spiega Marco Bertoni di Fim Cisl Pavia Lodi – abbiamo messo in campo 32 ore di sciopero: crediamo sia il caso di riaprire la trattativa. I lavoratori chiedono con forza questo rinnovo contrattuale". Un centinaio di lavoratori si è radunato nel piazzale e ha attirato l’attenzione con tamburi, campanacci, fischietti e bandiere.

"Abbiamo scelto di tenere il presidio alla Rta – aggiunge Gianluigi Sgorba della Fiom Cgil – perché l’ad è Tommaso Rossini, il nuovo presidente di Assolombarda Pavia, e perché è un’azienda metalmeccanica. Non capiamo perché Federmeccanica tenga bloccato il tavolo. Abbiamo presentato una piattaforma nel giugno 2024. Non capiamo le motivazioni che fermano l’approvazione del nuovo contratto. Federmeccanica insiste con la proposta per noi inaccettabile. Per questo continua lo stato d’agitazione con ottimi risultati, ma sembra che la parte padronale stia facendo l’estremo tentativo di non riaprire il tavolo, pur sapendo che ci sono state aziende che hanno già comunicato a Federmeccanica di voler arrivare alla firma di un contratto nazionale di lavoro".

Ieri era la quinta giornata di sciopero. "Vogliamo dare un segnale che i lavoratori non si arrendono – conclude Andrea Burzomato della Uilm Uil – perché la piattaforma del giugno 2024 ha avuto più del 90% di consensi. Nel testo ci sono i punti fondamentali per un rinnovo contrattuale, purtroppo Federmeccanica evita un tavolo di confronto e propone una piattaforma priva di quanto suggerito dal sindacato".

Manuela Marziani