Ucciso e bruciato nell’auto La comunità islamica: rimpatrieremo la salma

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"Per favore, fate presto". L’accorato appello arriva dalla comunità islamica di Vigevano che ha chiesto alla Procura di Pavia il nulla osta per procedere al rimpatrio in Egitto della salma di Mohamed Ibrahim (foto), il 44enne ucciso e poi bruciato nella sua auto due settimane fa, nelle campagne tra Gambolò e Vigevano. "La nostra è una richiesta col cuore in mano – aggiunge Ibrahim Hussein, il portavoce della comunità islamica di Vigevano –. L’unica nostra preoccupazione è che la mamma e la sorella di Mohamed possano piangere il loro congiunto e dargli una degna sepoltura". Ovviamente tutti vogliono sapere cosa sia davvero accaduto quel pomeriggio di sabato nel quale il 44enne egiziani, che viveva a Cilavegna, è stato con tutta probabilità attirato in una imboscata da qualcuno di cui si fidava, ucciso con almeno un colpo di arma da fuoco e poi bruciato nella sua Audi A3 notata poche ore dopo da un cacciatore. Chi lo conosce descrive l’uomo come educato, molto attivo all’interno della comunità islamica e lontano dalle dinamiche della malavita. A meno che non ci fosse una parte della sua esistenza sconosciuta a tutti: le modalità del suo omicidio, lasciano trasparire una particolare ferocia. Umberto Zanichelli