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Turnover penalizzante in Ostetricia a Crema: il racconto del primario

Il reparto Ostetricia dell'Ospedale Maggiore di Crema è sotto organico a causa del turnover del personale e della mancanza di incentivi per i giovani professionisti. Il primario Vincenzo Siliprandi chiede l'indizione di un nuovo concorso.

Ostetricia. Penalizzante il turnover

"Il reparto deve fare spesso fronte al turnover del personale e questo ci penalizza": parla il primario di Ostetricia, Vincenzo Siliprandi (nella foto), che prosegue: "A oggi siamo in otto, me compreso, a coprire un reparto che necessita di 12 professionisti. Siamo in attesa che venga pubblicato un nuovo concorso. Ho fatto richiesta lo scorso giugno e spero venga indetto a dicembre. A strettissimo giro dovremmo avere due nuove entrate per far fronte a una maternità e a una dimissione improvvisa. Una dottoressa ha rassegnato le dimissioni a settembre. Quello che trovo vergognoso è che il direttore di quell’ospedale, struttura privata convenzionata, abbia deciso di pagare la penale di preavviso per averla subito a disposizione, mettendo noi nei guai".

Perché l’ospedale Maggiore di Crema è così poco appetibile?

"Crema è servita male dai trasporti e non è semplice trovare soluzioni abitative in affitto. Una delle neoassunte è alla disperata ricerca di un appartamento in questi giorni e stiamo ritardando la partenza del suo contratto. I giovani professionisti preferiscono città più vivaci e facilmente raggiungibili".

A oggi l’unico modo per coprire i turni mancanti (160 ore al mese per ogni professionista) è rivolgersi ai gettonisti?

"Sono la nostra salvezza altrimenti avremmo i reparti sguarniti. Il costo orario è di 140 euro, che stride con le paga media oraria di noi interni che si aggira sui 25 euro lordi. I gettonisti, per noi salvifici, costano oltre 22mila euro al mese". Continua il primario: "Manca poi la figura del segretario di reparto e di conseguenza molte attività burocratiche vengono espletate dalla caposala che non dovrebbe di certo impazzire dietro al telefono che continua a squillare".

Pier Giorgio Ruggeri