MANUELA MARZIANI
Cronaca

Trasporto neonatale. Culla d’avanguardia per i piccoli a rischio

Pavia, il dispositivo del San Matteo può pure volare in elisoccorso

Pavia, il dispositivo del San Matteo può pure volare in elisoccorso

Pavia, il dispositivo del San Matteo può pure volare in elisoccorso

Una culla per il trasporto neonatale, certificata anche per il trasferimento in elisoccorso, è stata donata alla struttura di Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale (Tin) del San Matteo. Il dispositivo tecnologicamente avanzato, del valore superiore a 90mila euro, è destinato a salvaguardare la salute dei pazienti più fragili: i neonati in condizioni critiche. "Un gesto come questo va ben oltre il valore materiale – spiega il direttore sanitario Alberto Ambrosio – È un atto di cura, fiducia e vicinanza verso i nostri piccoli pazienti".

Le evidenze scientifiche dimostrano che i neonati pretermine nati in strutture dotate di Terapia Intensiva Neonatale hanno una maggiore probabilità di sopravvivenza e una prognosi migliore rispetto a quelli nati in ospedali senza questa specializzazione. Per questo motivo il modello di riferimento per garantire appropriatezza e sicurezza delle cure è la centralizzazione delle gravidanze a rischio attraverso il cosiddetto “trasporto in utero“. Tuttavia questa modalità non è sempre possibile, in particolare per i neonati pretermine o con problemi di ossigenazione durante il parto. La Terapia Intensiva Neonatale del Policlinico è la seconda in Lombardia per numero di trasporti neonatali effettuati, con una media annua di 120-130 trasferimenti, di cui oltre 80 in emergenza. Inoltre 25-30 trasferimenti sono dedicati al cosiddetto “back-transport“, ovvero il rientro del neonato nell’ospedale di provenienza quando le condizioni cliniche lo consentono, favorendo così il riavvicinamento con la mamma.

"Assistere neonati in centri diversi da quelli di appartenenza abituale richiede preparazione, soprattutto in situazioni cliniche critiche. La disponibilità di una nuova culla da trasporto certificata ci permetterà di garantire trasferimenti ancora più sicuri e tempestivi – spiega Stefano Ghirardello, direttore della Neonatologia e Terapia Intensiva Neonatale – Il ventilatore integrato nella culla offrirà un supporto ventilatorio avanzato".