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Pavia, al San Matteo successo per il terzo trapianto di rene da donatore incompatibile

Fino a qualche anno fa questo tipo di intervento era considerato impossibile per l'alto rischio di rigetto

Un'equipe medica al lavoro

Pavia, 1 settembre 2020 - Nuovo successo al Policlinico San Matteo di Pavia: è stato eseguito il terzo trapianto di rene da vivente 'ABO' incompatibile. I primi due interventi sono stati effettuati nel 2018, entrambi andati a buon fine: uno tra marito e moglie e uno tra fratello e sorella. Questa volta il ricevente è un paziente tedesco da molto tempo residente in Italia, mentre la donatrice è sua moglie, italiana.

"Il trapianto doveva essere eseguito a marzo, ma l'emergenza Covid lo aveva impedito", sottolinea Teresa Rampino, direttore facente funzioni dell'Unità operativa complessa di Nefrologia, Dialisi e Trapianto del San Matteo. "Il ricevente è stato ricoverato 10 giorni prima del trapianto per essere sottoposto alle cure necessarie per ricevere un rene 'incompatibile'", ha proseguito l'esperta. I sanitari fanno sapere che attualmente le condizioni cliniche del trapiantato, che è stato dimesso, sono "buone" e "il rene funziona perfettamente".

Il programma di trapianto ABO incompatibile - spiegano dall'ospedale - prevede un trattamento immunosoppressivo specifico che include la rimozione di anticorpi anti gruppo ABO mediante una tecnica di immunoadsorbimento, una diversa strategia trasfusionale, un rigido coordinamento operativo del personale e un controllo rafforzato della sterilità e igiene. Anche in questo caso il paziente è stato sottoposto a sedute di immunoadsorbimento per rimuovere dal sangue tutti gli anticorpi anti gruppo ABO, e alla somministrazione di farmaci immunosoppressori per distruggere le cellule del sistema immunitario che producono tali anticorpi. La preparazione, nonostante l'incompatibilità di gruppo sanguigno, ha permesso all'uomo di ricevere il rene dalla moglie.

"Fino a qualche anno fa questo tipo di trapianto era considerato impossibile per l'alto rischio di rigetto - evidenzia Rampino - Oggi è possibile grazie ai progressi ottenuti in ambito trapiantologico e si esegue in Italia solo in 7 centri altamente specializzati, incluso il Centro Trapianti del San Matteo di Pavia". "Si deve ricordare che il 30% di potenziali donatori è incompatibile con il ricevente - precisa l'esperta - pertanto la realizzazione di tale programma è di grande importanza, poiché permette di aumentare il pool dei donatori disponibili ed il numero di trapianti di rene da vivente".