Pavia: i più celebri furti d'arte raccontati in un tour virtuale

Domani su Zoom la visita per improvvisati detective

Il manifesto disegnato per l'evento

Il manifesto disegnato per l'evento

Pavia, 16 gennaio 2021 – Quanto fossero gentiluomini nessuno lo sa, ma anche Pavia ha avuto i suoi Arsenio Lupin e li ha avuti non nei periodi in cui la città era sotto assedio. Durante la sua millenaria storia, la città è più volte saccheggiata e data alle fiamme patendo la perdita di importanti parti del suo patrimonio artistico, ma i più clamorosi furti d’arte sono avvenuti nella seconda metà del secolo scorso. Nel 1964, ad esempio, al castello Visconteo è avvenuto il furto della sella Plicatilis una sorta di sedia da campo che veniva utilizzata dai comandanti militari ed era stata ripescata dal Ticino, nel 1970 alla pinacoteca Malaspina dei quadri di Antonello da Messina, Correggio e Bellini, mentre nel 1984 dalla sagrestia della Certosa di Pavia è sparito il Trittico di Baldassare degli Embriachi.

Tutti questi furti furono messi a segno eludendo sorveglianze e sofisticati sistemi di allarme e tutti, a vario titolo, durante l’esecuzione o il loro recupero a volte rocambolesco, si portano al seguito una serie di strane e misteriose vicende ambientate tra ladri, facoltosi trafficanti d’arte, mafiosi, informatori della polizia e irriducibili investigatori dell’allora neonato Nucleo dei carabinieri per la tutela del patrimonio artistico. Alla Pavia criminale e ai “Celebri furti d’arte” è dedicato un tour on line "Ma da bon" (la frase in dialetto che i pavesi pronunciano davanti a una cosa strana) organizzato da Oltre Confine che alle 18 di domani sulla piattaforma Zoom con la guida Antonio Ramaioli, appassionato di storia locale, accompagnerà sulle tracce di alcuni dei celebri furti basandosi su testimonianze e documenti dell’epoca e giocando a fare i detective, di svelare alcuni misteri di queste vicende. Prenotazioni al link https://forms.gle/GaNmFx9JTpcAKBFj8