Terre d’Oltrepò, nuova guida "Recupereremo i soci scappati e punteremo al mercato estero"

I primi obiettivi del neo presidente Callegari: "Mettiamo da parte rivalse e polemiche. Occorre scommettere sul rilancio del territorio, incantevole eppure misconosciuto"

di Pierangela Ravizza

Ieri il primo giorno di cantina. "Per trovare la terapia giusta occorre prima fare la diagnosi e la diagnosi si fa andando a prendere contatto con la realtà". Parola di medico, “prestato” ad un delicato incarico ovvero quello di presidente (la nomina fra qualche giorno, ma è una formalità) del nuovo CdA della cantina “Terre d’Oltrepò”. Lorenzo Callegari, 74 anni, per quattro volte già sindaco di Casteggio, ora al vertice della più grande coop vitivinicola della Lombardia, però, ha già qualche idea su come agire. "Intanto riconquistare la fiducia dei soci che se ne sono andati, quindi invogliare la gente a tornare". I soci erano 850, oggi circa (poco meno) 600.

Già ma come riuscirci?

"Mettiamo da parte rivalse e polemiche, bisogna puntare sul rilancio del territorio, incantevole eppure misconosciuto. C’è chi ha investito risorse per l’Oltrepò come è accaduto, recentemente, a Salice Terme. La nostra cantina, in questa prospettiva, può essere un fattore trainante ed ha già un ruolo determinante".

Tre enopoli, lo storico ex Svic di Casteggio, la sede centrale di Broni, la cantina del blasonato marchio “La Versa“. Come far funzionare al meglio questa realtà abbastanza complessa? "Dobbiamo puntare sul mercato estero, ma non dimenticare lo sfuso che, beninteso non è l’obiettivo, ma di cui, in questo momento, bisogna tener conto. Poi lavorare su marchi prestigiosi come La Versa. Tanta umiltà, buona volontà e impronta manageriale nell’operatività di ogni giorno. I viticoltori conferenti sono gli attori principali di questa strategia". Callegari si considera un amministratore pubblico più che un politico (comunque è coordinatore provinciale di “Noi moderati“) e per questo, da sempre, non esita ad esprimere appieno la sua opinione. Ad esempio sulla questione del vino che fa male cosa ne pensa?

"È una grossa stupidaggine. Non c’è alcun fondamento scientifico perché, casomai, nuoce in base alla quantità che si consuma. E succede anche per l’acqua o qualsiasi altro alimento. La mancanza di competenza di una certa classe politica, purtroppo, ha creato grossi danni".

I prossimi passi del nuovo CdA, in cui peraltro figurano anche ex consiglieri ed alcuni di vecchia data, riguarderanno l’assetto interno ovvero nomina di presidente e di uno o più vice. Poi aspetti organizzativi per i quali non si prevedono, nell’immediato, grossi cambiamenti, mentre sul tappeto c’è sempre la questione del contratto di solidarietà per i 68 dipendenti. L’accordo di dicembre col vecchio CdA prevedeva una durata di due anni ed un giorno in meno di lavoro alla settimana.