Pavia, 1° Maggio: il Comune nega l’utilizzo del teatro Volta ai sindacati

I rappresentanti dei lavoratori perplessi: “Chiederemo un incontro per capire i motivi del veto”. Quali sono le ragioni addotte dall’Amministrazione

L'interno del teatro Volta; nel riquadro, il segretario della Cgil Fabio Catalano Puma

L'interno del teatro Volta; nel riquadro, il segretario della Cgil Fabio Catalano Puma

Pavia, 17 marzo 2024 – Una scelta destinata ad accendere le polemiche. Il Comune di Pavia ha negato a Cgil, Cisl e Uil il teatro Volta, struttura che era stata richiesta per ospitare le iniziative programmate per la prossima Festa del Lavoro, il 1° maggio.La denuncia arriva dagli stessi sindacati confederali, che volevano organizzare nella sala del rione Scala, zona periferica della città, al mattino un dibattito dedicato ai temi del lavoro seguito, nel pomeriggio, da una merenda e un concerto.

La posizione del Comune

Il Comune ha giustificato la mancata concessione del teatro perché si tratterebbe di "attività non identificabili con gli indirizzi sociali e culturali fatti propri dall'amministrazione comunale".

Le perplessità dei sindacati

"Siamo rimasti perplessi perché la festa dei lavoratori è una festività nazionale che trova la propria rispondenza sull'articolo 1 della Costituzione - ha commentato Fabio Catalano Puma, segretario della Cgil di Pavia -. A Pavia non vi sono strutture alternative. Chiederemo un incontro al Comune per comprendere le ragioni di questo diniego".

Anche Carlo Barbieri, segretario della Uil di Pavia, non ha nascosto la sua sorpresa: "Si tratta di un'iniziativa unitaria di tutte e tre le organizzazioni sindacali per una data celebrata a livello nazionale. Stiamo cercando di rimettere la questione del lavoro al centro del dibattito pubblico, anche in riferimento alla questione della sicurezza nei cantieri"