Suore addio, "non possiamo farci nulla"

La risposta del Vaticano al Comune. Ma Ceffa non ci sta: voglio parlare col Papa

Suore addio, "non possiamo farci nulla"

Suore addio, "non possiamo farci nulla"

"Non si vede come prestare l’aiuto invocato trattandosi di una questione interna della Congregazione". Sono le parole contenute nella lettera, firmata dall’assessore alla Segreteria del Vaticano, monsignor Roberto Campisi, alla lettera inviata qualche settimana fa dal sindaco di Vigevano Andrea Ceffa (nella foto) direttamente a Papa Francesco, per sensibilizzarlo sulla chiusura della comunità delle suore Maddalene Figlie del Buon Pastore, stabilita dalla Madre Generale. Non esattamente quello che il primo cittadino si aspettava. E che lo spinge a non arrendersi, meditando anzi di poter ottenere udienza direttamente dal Pontefice. "Da un punto di vista istituzionale – è il commento di Ceffa – la risposta che abbiamo ricevuto sembra scritta dall’intelligenza artificiale, senza alcuna empatia né parole di conforto per le suore che tanto si sono spese per la nostra città. Voglio che sia chiaro che questa non è una mia battaglia personale ma quella di una città intera; dell’indignazione popolare al cospetto di una situazione difficile da comprendere. Ritengo questa risposta poco rispettosa e, se posso dirlo, nutro più di un dubbio che la questione sia stata davvero sottoposta al Santo Padre. Tanto che la firma sulla missiva ricevuta non è quella del Pontefice, ma nemmeno di una figura di livello più alto. Mi piacerebbe ottenere udienza dal Papa per sottoporgli direttamente questo problema per il quale, di certo, avrebbe una soluzione che non sia quella di chiudere così quasi 150 anni di storia della Congregazione nella nostra città".

Umberto Zanichelli