
La stazione di Stradella
Stradella (Pavia), 7 novembre 2017 - Un cantiere lungo un anno, utile per sostituire un sistema scambi azionato manualmente che risaliva agli anni 50 ma che ha in serbo una sorpresa, seppur non confermata ufficialmente e non gradita a Stradella: la stazione ferroviaria chiude come presidio e i treni saranno manovrati a distanza. "Incredibile", è il commento degli amministratori comunali di Stradella che temono ripercussioni anche sulla qualità, già precaria, dei servizi di trasporto pendolari.
La questione approderà anche in consiglio comunale e verrà discussa una mozione, presentata dal consigliere comunale di Prima Stradella, Ettore Brandolini che sollecita un ampio fronte fra tutti i comuni interessati al problema dei pendolari (circa mille al giorno, fra studenti e lavoratori diretti a Pavia e Milano). La disattivazione dell’ufficio movimento della stazione di Stradella potrebbe far presagire anche un possibile smantellamento della biglietteria che, fra l’altro, funziona solo dal lunedi al venerdì e, da due mesi, solo al mattino.
«Tutto questo - viene fatto osservare - in un edificio che escluso un bar, aperto fino alle 20, ma non nei giorni festivi e un infopoint che funziona per alcune ore al giorno e neppure tutti i giorni della settimana, rischia di rimanere senza un riferimento per i viaggiatori soprattutto nelle ore serali». Ed è un provvedimento che suona un po’ come una beffa per il comune di Stradella che, alcuni anni or sono, aveva preso in cura l’edificio della stazione con un contratto di comodato gratuito, assumendosi l’onere di garantire decoro e sorveglianza, ma senza fondi per poter riconvertire locali e appartamenti (due) della struttura.
Guarda caso dove i comuni non hanno adottato analoga decisione, Broni e Bressana Bottarone, non ci sarà alcuna disattivazione del presidio e, ora, si guarda con apprensione alle possibili modifiche di orario dei treni che scatteranno nel prossimo mese di dicembre.