Pavia, statua di San Giovanni: scampata alle bombe, ora divorata dai tarli. "Salviamola"

Lo storico Chierico e l’artista Iucu chiedono interventi urgenti. L’opera è in una chiesetta in cui gli intonaci cadono e gli infissi sono ammalorati

La statua si trova in una nicchia sul ponte coperto (Torres)

La statua si trova in una nicchia sul ponte coperto (Torres)

Pavia, 26 febbraio 2023 - Scampata alle bombe che durante la seconda guerra mondiale distrussero il ponte coperto, rischia di essere ridotta a cumulo di segatura. Potrebbe finire martire dei tarli la statua di San Giovanni Nepomuceno, che morì nel 1383, fatto annegare nel fiume Moldava per ordine del Re di Boemia Venceslao. Una figura miracolosa alla quale i pavesi erano legati a tal punto da avviare nel 1735 una raccolta fondi in onore del “santo delle acque”, collocato in una nicchia nella chiesetta al centro del ponte che collega Borgo Ticino al centro di Pavia e finito nel fiume sotto le bombe del 5 settembre 1944.

Quando, però, si pensava che la statua fosse ormai persa, è stata recuperata molto distante dal ponte da un pescatore, rimessa a nuovo e sistemata ancora una volta a sorvegliare il fiume. Ora, però, della statua ci è scordati e l’opera realizzata nel 1600 rischia di andare perduta. Se ne sono accorti lo storico Pier Vittorio Chierico e l’artista appassionato di storia locale Andrea Iucu che stanno facendo diventare virale un’immaginetta di San Giovanni Nepomuceno stampata a loro spese in 500 copie.

"Divorato da famelici tarli, straziato da una fenditura sul tronco - recita la preghiera - stai in piedi per “miracolo”. Accogli la nostra supplica perché tu possa illuminare i pavesi". Chiuso dietro una porta a vetri, il santo si trova in una chiesetta in cui gli intonaci cadono a pezzi, gli infissi sono ammalorati e i cavi elettrici penzolano. "La prossima settimana mostreremo la statua a un restauratore - anticipano Iucu e Chierico - e ci faremo fare un preventivo. La statua è in emergenza, presenta centinaia di fori procurati dai tarli, se non si interverrà perderemo per sempre un’opera. Con l’aiuto di tutti i cittadini speriamo di intervenire in accordo con la parrocchia di Borgo Ticino che ne ha la competenza. Parallelamente parleremo con le istituzioni per il restauro della chiesetta".

Per oltre 300 anni i pavesi si sono rivolti a San Giovanni Nepomuceno per chiedergli pace e serenità quando passavano davanti alla chiesetta. "In passato nel giorno dedicato al santo - aggiungono Chierico e Iucu - si celebrava messa sul ponte chiuso al traffico. Chissà che non si possa ripristinare la tradizione con un santo che finalmente avrà sconfitto i tarli e starà in una rinnovata chiesetta".