Stasi, pressing dei legali in Procura: nuovi atti nelle mani degli inquirenti

Omicidio Poggi, gli avvocati confidano nella riapertura delle indagini

Alberto Stasi ex fidanzato di Chiara Poggi la studentessa uccisa nel 2007 è stato condannato a 16 anni

Alberto Stasi ex fidanzato di Chiara Poggi la studentessa uccisa nel 2007 è stato condannato a 16 anni

Garlasco, 4 gennaio 2017 - Andrea Sempio esce dal villino alla guida della Suzuki nera di famiglia con accanto la madre. Giornalisti in attesa nella stradina a fondo chiuso, via Canova, a non più di un centinaio di metri in linea d’aria dalla casa dei Poggi. Da Andrea Sempio poche parole. «Sto benissimo. Se dovrò nominare un avvocato lo farò. Tutto si risolverà», dice il ventottenne di Garlasco con il consueto tono cortese, lo stesso con cui ha risposto in questi giorni alle telefonate martellanti dei cronisti. Berretto di lana, giaccone, smagrito, barba rasata, offre di sé un’immagine diversa da quella delle immagini che prima di venire oscurate comparivano nel suo profilo Facebook.

La Procura di Pavia lo ha iscritto nel registro degli indagati per l’omicidio volontario. Inevitabile dopo avere ricevuto l’esposto denuncia firmato da Elisabetta Ligabò, madre di Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara condannato definitivamente a 16 anni per il suo omicidio. Con l’esposto anche la relazione del biologo forense Pasquale Linarello. L’esperto nominato dalla difesa dell’ex bocconiano ha riscontrato la perfetta compatibilità del profilo del cromosoma Y trovato sulle unghie del quinto dito della mano destra e del primo dito della mano sinistra della vittima con il profilo genetico del cromosoma Y estratto da un cucchiaino e da una bottiglietta d’acqua: quest’ultimo dovrebbe appartenere ad Andrea Sempio, amico di Marco Poggi, il fratello minore della ragazza uccisa.

Nella mattinata di ieri, in Procura a Pavia, i legali di Stasi, Giada Bocellari e Enrico Giarda, hanno consegnato alcuni atti processuali al procuratore aggiunto Mario Venditti, titolare dell’inchiesta. La richiesta di revisione del processo è stata trasmessa da tempo dalla Procura generale di Milano alla Corte d’appello e alla Procura generale di Brescia. Si avvierà l’iter procedurale. In una prima seduta la Corte bresciana deciderà se respingere l’istanza della difesa con una ordinanza oppure se giudicarla ammissibile. In questo secondo caso, si terrà una nuova udienza, questa volta alla presenza di tutte le parti processuali (quindi anche degli avvocati della famiglia Poggi) dove si discuterà nel merito la richiesta di un nuovo processo per Alberto Stasi.