
Dopo lo sparo si è reso conto della gravità e della pericolosità di quello che aveva fatto, che per fortuna non ha provocato vittime.
E forse il suo pentimento, insieme all’atteggiamento definito “collaborante” con la polizia intervenuta sul posto, gli ha evitato l’arresto. Ma non la denuncia, in stato di libertà, per l’esplosione del colpo di arma da fuoco, illegalmente detenuta.
C.S., 50enne di Zinasco, vive nella roulotte in riva al Ticino e da lì custodisce le barche ormeggiate al piccolo imbarcadero vicino alla “Baracca Civico Zero”, in località Canarazzo, ancora nel Comune di Pavia ma fuori dal centro abitato, lungo la strada dell’argine verso Carbonara al Ticino e Zerbolò. Una vicinanza che, negli ultimi giorni, lo aveva portato a lamentarsi per il baccano degli avventori del locale.
Un’esasperazione per una situazione che apparentemente non sembra così eccezionale per un simile posto, isolato da altre abitazioni, lungo il fiume, in pieno giorno. Ma dopo l’ennesimo pomeriggio di chiasso per lui insopportabile, poco prima delle 20 di martedì, ha imbracciato un fucile da caccia e sparato un colpo in direzione proprio dei tavolini del bar, colpendo gli alberi a un’altezza di circa 4 metri, sopra le teste degli attoniti avventori. Tra i quali un 47enne che ha accusato un lieve malore: è arrivata anche un’ambulanza che lo ha assistito sul posto, si è ripreso in breve, senza che fosse necessario il trasporto in ospedale. Al 50enne non è stato contestato il tentato omicidio perché ha sparato in alto, non ad altezza d’uomo. Accertamenti sono in corso da parte della polizia sull’arma, sequestrata, una doppietta a canne sovrapposte, formalmente di proprietà di un’altra persona, che a dire del denunciato gliel’avrebbe prestata.
Stefano Zanette