Sparò e uccise un 42enne Sarà giudizio immediato

Gambolò, Giovanni Vezzoli il 5 giugno scorso ammazzò Thomas Mastrandrea

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di Nicoletta Pisanu

Giudizio immediato per Giovanni Vezzoli, 85 anni, accusato dell’omicidio di Thomas Achille Mastrandrea, 42 anni, (foto a destra) ucciso a Gambolò il 5 giugno 2022. L’imputato dunque non affronterà l’udienza preliminare prevista dal rito ordinario, ma comparirà direttamente davanti alla Corte d’Assise di Pavia il 2 dicembre per sostenere il dibattimento. Il giudizio immediato infatti è un rito particolare che viene chiesto in caso di evidenza delle prove e permette l’anticipazione della fase dibattimentale ma non prevede, a differenza di altri procedimenti speciali come il rito abbreviato, uno sconto di pena. La richiesta formulata dal pm Diletta Balduzzi è stata accolta dal Gip di Pavia Pasquale Villani, che ha emesso il decreto che dispone il rito immediato. A Vezzoli è contestato il reato di omicidio con l’aggravante dei futili motivi. Mastrandrea era il figlio di una donna di cinquantanove anni che da tempo lavorava, pagata in nero, presso Vezzoli prestando servizio come badante sia all’anziano che alla di lui figlia disabile. Il giorno del delitto, Mastrandrea si era recato a casa di Vezzoli in via Cascina Nuova Litta, chiedendo all’uomo di mettere in regola la madre e dunque di mantenere le promesse che l’anziano avrebbe fatto alla donna di sottoscrivere con lei un normale contratto di lavoro. Ne è sorta una lite, durante la quale sembra che Vezzoli sia anche stato colpito al volto. Al culmine del diverbio, madre e figlio hanno fatto la valigia della donna per andarsene.

Ma mentre Mastrandrea attendeva la madre nel cortile della cascina, Vezzoli secondo la ricostruzione dell’accaduto aveva imbracciato il suo fucile e aveva sparato all’addome del quarantaduenne, uccidendolo. Mastrandrea morendo ha lasciato la moglie Giusy, sposata da pochi mesi, assistita nell’iter giudiziario dall’avvocata Laura Bastia e da Studio3A-Studio3A-Valore. Nel corso delle indagini sono stati svolti accertamenti balistici irripetibili da parte del Ris di Parma, oltre ad altre fonti di prova: pochi giorni fa la Procura, ritenendo ci fossero i presupposti, cioè la sussistenza dell’evidenza della prova e che non fossero trascorsi centottanta giorni di custodia cautelare, ha avanzato la richiesta di giudizio immediato che ora è stata accolta dal Gip. Vezzoli si trova in carcere dal momento del fermo.