Sono poco più di 10mila i fuori sede che vivono in affitto a Pavia

Il 20,1% non è soddisfatto della sua casa. I costi di un alloggio per due studenti sono sui livelli di Milano

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di Manuela Marziani

Anche i collegi universitari subiranno gli effetti della crisi energetica e pagheranno almeno mille euro in più rispetto allo scorso anno per le utenze. Un rincaro che non potrà ripercuotersi sugli studenti che sono soprattutto borsisti. Da qui la necessità di erogare più finanziamenti all’Edisu (Ente per il diritto allo studio universitario) perché possa continuare ad accogliere ragazzi che studiano all’Università. La questione è stata affrontata ieri pomeriggio nell’aula del 400 dove sono stati presentati i risultati della prima indagine su “La situazione abitativa degli universitari“ effettuata da l’Unione degli universitari, insieme alla Cgil e al Sunia. La ricerca, compiuta attraverso un questionario diffuso tramite social e mailing list istituzionale ha raggiunto tutti gli iscritti. Hanno risposto in italiano 1.064 studenti, a quello in inglese 69 studenti per un totale di 1.133 persone pari al 4,3% del totale degli iscritti. Inoltre tra le risposte, figurano cinque studenti che frequentano la sede di Musicologia e beni culturali che si trova a Cremona. Incrociando i dati emerge che sono circa 16mila gli studenti che vivono a Pavia o nelle immediate vicinanze e altri 10mila lontani dalla città. Sono 10.200 gli iscritti fuori sede che vivono in un appartamento in affitto. Un mercato che cuba circa 3 milioni al mese, oltre 35 milioni nel 2022. Sono 1.500 coloro che abitano in un collegio pubblico, 900 in una residenza privata e 600 in un collegio privato, mentre 9.900 studenti stanno lontani da Pavia e 2.800 si trovano in sede. Naturalmente gli studenti in sede o i pendolari che vivono con la famiglia e dgli studenti “adulti” che non frequentano abitualmente l’università se non per sostenere gli esami, sono i meno sensibili alla condizione abitativa. Tra coloro che hanno dovuto trovare un alloggio, 359 hanno ammesso d’aver fatto fatica a trovare una sistemazione (216 molta fatica), ma il 20,1% non è soddisfatto della sua casa, mentre il 18,8 lo è molto. Sui costi arrivano le dolenti note. Molti, infatti, faticano a trovare una sistemazione proprio perché le richieste sono troppo alte.

"Il costo della camera singola non è certo basso - ha detto Simone Agutoli segretario del Coordinamento per il diritto allo studio -, però l’accordo territoriale viene rispettato nella maggior parte dei casi e questo consente di trovare delle singole, pagandole in media 300 euro al mese che è molto meno rispetto a Milano oppure alla media del nord Italia. Diverso è il caso di un appartamento per due studenti, che non costa molto meno rispetto a Milano. su questa differenza dovremo riflettere e magari anche il Comune dovrà intervenire perché gli studenti solitamente scelgono la camera doppia per risparmiare e non sempre avviene". "L’accesso alla casa per gli studenti - ha commentato Debora Roversi segretaria generale della Cgil di Pavia - rappresenta una priorità rispetto all’attenzione che la politica deve riservare ai più giovani. Come Cgil chiediamo a chi ha responsabilità di governo maggiore attenzione alle politiche giovanili: diritto allo studio, casa, accesso al lavoro e diritti".