Mario perde il lavoro, sfrattato con cinque figli: "Aiutate la mia famiglia"

Pavia, l’uomo ha chiesto di dilazionare il debito di 600 euro ma il proprietario non ha accettato ed è partita la procedura

Mario e la sua famiglia

Mario e la sua famiglia

Pavia, 9 giugno 2023 – “Da mesi non vivo più. Ho il pensiero fisso di non riuscire a garantire un tetto ai miei figli". Mario, lo chiameremo così per tutelare i suoi cinque bambini, tra due mesi potrebbe essere costretto a lasciare l’appartamento di via Olevano in cui da tre anni vive con la famiglia.

Ha ricevuto lo sfratto perché, quando ha perso il lavoro, non è riuscito a pagare tutte le spese condominiali. È rimasto un debito di 600 euro, che si è trasformato in sfratto. "Sono sempre stato puntuale nei pagamenti – ha raccontato l’operaio edile –. Anzi, pago l’affitto anticipatamente: a metà mese per il successivo. Quando ho perso il lavoro, non sono riuscito a pagare il riscaldamento. Appena ne ho trovato uno, ho chiesto se fosse possibile un pagamento dilazionato. Il proprietario non ha accettato ed è partita la procedura di sfratto".

Per un alloggio di 80 metri quadri paga 810 euro. "Lavoro solo io – ha proseguito – mia moglie si occupa dei figli che hanno dai 4 ai 15 anni. Con un solo stipendio facciamo fatica a pagare molto più di quanto dovuto per l’affitto: era partito da 690 euro ed è lievitato. A questo si aggiungono le spese: erano 1.200 euro, una parte l’ho corrisposta, l’altra non sono riuscito". Per sanare la situazione, la famiglia ha chiesto di accedere ai fondi per la morosità incolpevole, ma il proprietario ha rifiutato il contributo. "Ho fatto domanda per un alloggio popolare – ha aggiunto Mario – però né Aler né Comune hanno alloggi che possano accogliere tutti noi. Accetteremmo anche solo due camere da letto, peccato occorra un appartamento più grande".

Anche l’assessore alle politiche per la casa, Anna Zucconi, conferma la mancanza di alloggi idonei. "Il caso è conosciuto dai servizi e presidiato – ha detto l’assessore –: è stata presentata domanda di casa popolare ad Aler, ma non risultano disponibili alloggi consoni a un nucleo di sette persone. Era stata proposta l’accoglienza al villaggio San Francesco, che è stata rifiutata. Gli operatori stanno seguendo il caso". "A causa dello sfratto temo che nessuno mi dia più fiducia - ha concluso Mario lanciando un appello -. Vorrei che qualcuno affittasse un alloggio. Non voglio finire in mezzo a una strada con i miei figli".