"Sequestrate quell’allevamento"

Rivanazzano, la denuncia degli animalisti: "Mucche allo stremo, intervenite". Indagini in corso

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di Nicoletta Pisanu

Un esposto, per chiedere il sequestro di mucche e vitellini di razza Varzese in difficoltà. L’associazione Leal – Lega antivivisezionista ha denunciato alla Procura di Pavia la presunta situazione di "mucche stremate della fame e decedute e di mucca lasciata agonizzare immersa nel fango, senza soccorsi e senza acqua", come spiegano dall’organizzazione, che sarebbero state trovate in un allevamento di Rivanazzano. Fin dai primi giorni di gennaio all’associazione erano arrivate segnalazioni riguardo alle condizioni degli animali, una referente locale si era anche recato a controllare la situazione di persona e in seguito era scattata quindi la segnalazione all’ATS di Pavia. L’associazione si è quindi rivolta al Annalisa Gasparre per sporgere denuncia contro ignoti in Procura, l’atto è stato fatto a inizio febbraio.

Ora le indagini sono in corso, sono stati allertati i carabinieri forestali. In tutto l’allevamento conta venti bovini adulti e due vitelli, tutti di razza Varzese, una specie autoctona dell’Oltrepo Pavese, che l’associazione ha denunciato avere "un profilo sanitario grave: sono in condizioni di estrema magrezza a causa del mangime inadatto e privo di nutrienti che viene loro somministrato ormai da mesi e dalla comprovata difficoltà ad accedere agli abbeveratoi". L’associazione ha chiesto il sequestro cautelare preventivo degli animali "e, infatti, questa è la direzione cui si sta giungendo in queste ore grazie alla collaborazione tra volontari, ATS e carabinieri forestali, senza dimenticare il profilo dell’accertamento di eventuali omissioni relative alla gestione di un maltrattamento talmente palese da essere visibile a occhio nudo", ha commentato l’avvocata Gasparre. Per il presidente di Leal, Gian Marco Prampolini, "sono sempre più numerosi i casi di mala gestione di varia natura negli allevamenti zootecnici. Inadempienze a trascuratezze inaccettabili dal punto di vista etico e sanitario a contrasto delle quali la nostra associazione si batte anche seguendo i casi segnalati". L’associazione ha anche avviato una raccolta fondi per contribuire alle cure degli animali coinvolti. Non è il primo caso in Oltrepo Pavese. A dicembre, un’altra associazione aveva portato alla luce la situazione di un gruppo di cavalli nelle colline dello Stradellino, lasciati in condizioni igieniche precarie e con poco cibo.