MANUELA MARZIANI
Cronaca

Sannazzaro, blitz di Fridays for Future: giovani si incatenano davanti alla raffineria

Pavia, alcuni attivisti hanno manifestato davanti all’impianto e lasciato scritte con la vernice sull’asfalto. Domani in piazza della Vittoria nuova manifestazione per sensibilizzare sulla crisi climatica

Attivisti incatenati davanti alla raffineria di Sannazzaro

Prima dell'evento del 6 ottobre sono state diverse le azioni messe in campo da Fridays for Future (FfF), l'ultima questa mattina davanti alla raffineria di Sannazzaro hub della principale azienda del fossile in Italia, Eni. Un impianto gigantesco in cui vengono lavorate milioni di tonnellate di greggio all'anno; un polo legato a oleodotti che servono mezza Europa, e il più importante del nord Italia. “La struttura, di 320 ettari, è il simbolo della gestione del territorio pavese e lombarda – hanno motivato gli attivisti -: i centri cittadini relativamente lindi e puliti mentre, nella provincia, vengono posizionati gli impianti. La Lomellina in questo capofila: ha visto in tutti questi decenni il completo abbandono dettato dalle grandi aziende”.

E l’impianto secondo i giovani di Fff “non rilascia dati sufficienti di alcun tipo: chiaramente la trasparenza non è il suo forte, come abbiamo visto nei numerosi incidenti dell'ultimo decennio: abbiamo bisogno di trasparenza, di informazioni sui danni che fa ad ambiente e persone”. Da qui l’azione dimostrativa. “Bloccare questo polo – hanno aggiunto gli attivisti di Fff - significa mandare un chiaro messaggio agli abitanti dell'area ma anche, simbolicamente, a tutte quelle persone che vivono in contesti simili, in tutta Italia: se le grandi aziende lucrano sulla nostra Terra, dobbiamo bloccare questa macchina della morte, anche al costo di usare il nostro corpo per metterci tra gli ingranaggi di questo sistema”.

L’azione vuole essere la prima di una mobilitazione italiana di questo tipo che parta da una piccola città. E domani in piazza della Vittoria alle 15 è previsto un presidio per mandare un messaggio ai responsabili degli impianti e delle aziende del fossile ritenuti i diretti responsabili della crisi climatica.