"San Matteo, cibo scadente per i pazienti"

Le lamentele sono arrivate fino a Palazzo Mezzabarba. Sostituito un direttore, creato un gruppo di controllo e miglioramento

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Cibo scadente al San Matteo. Le pietanze servite ai degenti lasciano a desiderare. Sono stati gli stessi malati a fotografare i piatti e a coinvolgere la Commissione di garanzia del Comune. Il caso è arrivato a Palazzo Mezzabarba, dove è stato ascoltato l’avvocato Paolo Piana, che rappresenta il Comune nel cda del Policlinico. "Il San Matteo è consapevole che il problema esiste perché sono arrivate diverse lamentele – ha detto Piana – e sta cercando d’intervenire con la consapevolezza che l’appalto del 2018 scadrà ad agosto".

La prima novità annunciata è stata la sostituzione del direttore dell’esecuzione del contratto e la costituzione di un gruppo di controllo e miglioramento composto da diverse professionalità, che avrà il compito di monitorare la corretta applicazione degli accordi inseriti nell’appalto. "Auspichiamo che questo gruppo di lavoro garantisca un miglioramento del servizio. Occorre migliorare soprattutto la qualità dei pasti serviti ai degenti, mentre nella mensa di cui usufruiscono i dipendenti e i parenti dei malati qualcosa è migliorato". Basso il costo previsto per ciascun pasto che è di 4,83 (più Iva) per i vassoi portati ai degente e 5,10 per i dipendenti. Lontani i tempi in cui la mensa interna del San Matteo, poi finita in una bufera giudiziaria, funzionava benissimo. "Credo ci siano margini di miglioramento per il presente e per il futuro – ha aggiunto l’avvocato – Staremo con gli occhi aperti per evitare che si ripetano alcune situazioni". Tra le opzioni c’è la possibilità di aprire una cucina di reparto per una settantina di bambini ricoverati in Pediatria.

Manuela Marziani