"L’indagine Clean II crea nella maggior parte dei cittadini una grave preoccupazione e imbarazzo". A sostenerlo sono i consiglieri comunali di opposizione Marzia Testa, Irina Invernizzi e Matteo Gastaldo del gruppo San Genesio futura. Dopo Clean I che ha portato al sequestro della scuola primaria, chiusa per diversi mesi, ora il paese è di nuovo al centro di un vortice giudiziario. Risiede a San Genesio, infatti, uno dei due carabinieri arrestato, Antonio Scoppetta di 50 anni come l’imprenditore cinquantunenne Carlo Primo Boiocchi che nell’ambito della lottizzazione ha venduto al maresciallo una villa con piscina a un prezzo decisamente vantaggioso in cambio della garanzia che non ci sarebbero stati controlli nel suo cantiere. Oltre al militare e al costruttore che ora è in carcere per corruzione e a Boiocchi agli arresti domiciliari, altri residenti a San Genesio come il sindaco Enrico Tessera e l’ex primo cittadino Cristiano Migliavacca, che adesso guida Lardirago, risultano indagati. "In un clima di collaborazione al ripristino dei principi di legalità – ha aggiunto Testa a nome del gruppo Sgf – ieri abbiamo preso contatti con il presidente del Consiglio comunale chiedendo un confronto alla presenza del segretario comunale al fine di valutare una discussione sulla questione nel prossimo Consiglio".
Cene, visite mediche, viaggi, soggiorni in alberghi, è lungo l’elenco di favori che, stando all’inchiesta, sarebbero stati concessi a Scoppetta da Maurizio Pappalardo, 61 anni, ufficiale dei carabinieri in pensione da un anno. Il maggiore che ora si trova ai domiciliari è difeso dagli avvocati Franz Sarno e Maria Teresa Zampogna e martedì sarà sottoposto a interrogatorio di garanzia. Le accuse a suo carico vanno dalla corruzione allo stalking fino all’esercizio abusivo della professione farmacistica per aver ceduto confezioni di farmaci utili al contrasto della disfunzione erettile senza prescrizione medica. In particolare, stando alle accuse Scoppetta e Pappalardo, approfittando del loro ruolo, avrebbero vessato una ex fidanzata dell’ufficiale. La donna, molto più giovane di lui, nel 2019 avrebbe deciso di interrompere la relazione. I suoi spostamenti sarebbero stati monitorati via Gps utilizzando una strumentazione che i militari avrebbero dovuto usare nel loro lavoro e sarebbe stata pedinata.
Manuela Marziani