Rientro da Pavia "Ma non siamo soldati"

Hanno lasciato a Pavia la famiglia e la vita che si erano ricostruiti e sono tornati in patria. Tre uomini ucraini hanno sentito il dovere di rientrare. "Il nostro esercito è composto da professionisti – ha detto padre Alexander Tovt, prete di rito greco bizantino – quindi chi era venuto in Italia per lavorare non torna per combattere, torna per rendersi utile. Alcune persone hanno deciso di rientrare per difendere la propria terra e i propri affetti, nella speranza che torni presto la pace".

Tra i quarantenni partiti in auto perché lo spazio aereo è chiuso c’è un operaio che in Ucraina ha la famiglia d’origine e altri che svolgono lavori manuali, ma a loro si potrebbero unire anche dei medici. "C’è chi vuole aiutare la mamma rimasta in Ucraina – ha proseguito padre Alexander – chi la propria città assediata. Noi invece qui preghiamo". Ogni giorno la comunità si ritrova nella piccola chiesa del centro. E oggi, mercoledì delle Ceneri, dedicato al digiuno per la pace in Ucraina, il vescovo Corrado Sanguineti digiunerà con padre Tovt come chiesto da Papa Francesco.