
Antonio Giorgi con la figlia Eleonora assaliti mercoledì attorno alle 18.30 nella villa di famiglia
I carabinieri di Stradella sono al lavoro per cercare di risalire agli autori della brutale rapina messa a segno mercoledì sera ai danni della nota famiglia di viticoltori Giorgi. Ieri il sindaco Francesca Panizzari ha consegnato le registrazioni delle telecamere di sorveglianza che i militari hanno visionato fotogramma dopo fotogramma. Ogni piccolo dettaglio può essere utile per arrivare ai banditi che avevano preparato minuziosamente il piano e lo hanno messo in atto studiando le abitudini della famiglia, oltre alla cantina e alla villa che si trova accanto.
"Sono stati venti minuti di terrore – ha raccontato Eleonora Giorgi, la sorella di Fabiano consigliere del Consorzio tutela vini Oltrepò Pavese, che è stata picchiata e minacciata appena è tornata casa – mi chiedevano continuamente dov’era la cassaforte e li ho portati di sopra. Non potevo fare diversamente". Anche se sono passate ore da quell’irruzione di mercoledì, l’intera famiglia è ancora sconvolta: negli occhi hanno le immagini di quei quattro criminali armati con il volto coperto e i cappucci calati sulla testa e nelle orecchie le loro grida. "Dov’è la cassaforte?", "Ti ammazziamo tua figlia" ripetevano i quattro che si trovavano all’interno dell’abitazione in costante contatto con un altro malvivente che faceva il palo. "Mi hanno gettata giù dalle scale – ha detto la donna – è stato terribile". Il commando potrebbe non essere italiano, ma provenire dall’Est Europa e qualcuno potrebbe anche aver già avuto contatti con la famiglia. "Secondo me non erano dei professionisti" ha commentato il compagno di Eleonora. Prima di andarsene la banda ha radunato in una stanza il padre Antonio, Eleonora e il suo compagno Antonio Lo Russo, ha allontanato da loro i cellulari e ha ordinato di aspettare un po’ di tempo prima di uscire. Volevano guadagnare la fuga in modo da non imbattersi nei carabinieri che sarebbero arrivati molto velocemente. Sono stati dei passanti, avvisati dalla famiglia che, appena ha potuto si è precipitata in strada a cercare aiuto, ad avvisare le forze dell’ordine. Già dieci anni fa i Giorgi erano stati minacciati, picchiati e rapinati. Alcuni giorni fa, invece, qualcuno aveva provato a sfondare i vetri dell’enoteca della cantina, ma era stato costretto a rinunciare forse perché disturbato. Chissà che poi non abbia deciso di tornare sicuro di non andarsene a mani vuote.