di Manuela Marziani
Cinque aggressioni in un mese agli agenti penitenziari, 5 giorni di violenza hanno fatto scattare la protesta dei sindacati davanti al carcere di Pavia per chiedere interventi all’amministrazione penitenziaria. "Abbiamo una carenza di 80 agenti - ha detto Alfonso Greco, segretario regionale di Sappe -, ma mancano soprattutto i sottufficiali. Un carcere del genere non può avere solo due ispettori. Chiediamo che arrivi altro personale". Ma anche che non entrino nuovi detenuti. "Il sovraffollamento è notevole - ha aggiunto Daniele Pirri di Fp Cgil Pavia -, chiediamo si interrompa l’ingresso di altre detenuti finché il clima non sarà cambiato. L’obiettivo di queste strutture è il recupero delle persone con questi numeri non è possibile". L’istituto ha un sovraffollamento di circa il 121%, criticità che contribuisce agli atti di violenza fisica e verbale. Una situazione di tensione acuita dalla presenza di un polo psichiatrico senza personale adeguatamente formato. I sindacati hanno chiesto un incontro al prefetto. "L’amministrazione penitenziaria ha il dovere di tutelare l’incolumità dei propri dipendenti - ha detto Salvatore Giaconia di Osap Lombardia - e continuano ad esserci aggressioni. Abbiamo poi una grave carenza di personale che peggiora periodicamente e ciò porta a un forte stress e alla contrazione dei diritti dei detenuti che non possono essere accompagnati".