MANUELA MARZIANI
Cronaca

Professioni sanitarie, assalto ai test. Tanti candidati e pochi posti: "Va favorito l’accesso ai corsi"

Per Fisioterapia 292 aspiranti ma ne entreranno solo 60, in Ostetricia i fortunati saranno solo venticinque "Le domande dei test erano difficili, più impegnative rispetto a quelle delle simulazioni".

Professioni sanitarie, assalto ai test. Tanti candidati e pochi posti: "Va favorito l’accesso ai corsi"

Alcuni dei candidati che ieri mattina hanno affrontato i test a Pavia (Torres)

Qualcuno già si prodiga per le persone che hanno bisogno, altri studiano Infermieristica. Tutti inseguono un sogno: lavorare in ambito ospedaliero. Ieri mattina 852 ragazzi hanno partecipato ai test per accedere ai corsi di professioni sanitarie. A fare la parte del leone è stata Fisioterapia che aveva 292 candidati per 60 posti. "Ad alcune domande ho risposto facilmente - ha detto Gabriele Hussein che ha tentato per il secondo anno il test -, ad altre per niente. L’anno scorso avevo provato ad accedere perché mi piacerebbe lavorare in ambito sportivo. È una facoltà importante e Pavia è uno dei posti migliori, bisogna lavorare tanto, è giusto che non entri chiunque".

Sono pochi i candidati che non contestano il numero chiuso ritenuto un ostacolo quasi insormontabile quando nelle strutture nazionali è notevole la carenza di camici bianchi. "È stupido assumere persone che provengono dall’estero - ha aggiunto Alessandro Boscato di 19 anni -, quando si potrebbe dare lavoro agli italiani semplificando l’accesso ai corsi. Le domande del test sono difficili. Io svolgo servizio sulle ambulanze del 118, mi sarei voluto arruolare, ma per problemi di salute non ho potuto e ho ripiegato. Pavia è un’eccellenza in Medicina, avrei voluto fare il test per diventare medico, ma non lo avrei superato, ho ripiegato su Infermieristica, sperando di avere qualche possibilità in più". Sono stati 175 i candidati per 290 posti. È già iscritta a Infermieristica, ma ha ritentato il test per Ostetricia che ha 75 iscritti per 25 posti Francesca Verza, 20 anni di Vigevano: "Forse il test era più facile dello scorso anno. A me è sempre piaciuto l’ambito ospedaliero, mi trasmette serenità. Se consentissero l’accesso a ogni studente, verificando l’andamento dopo un certo numero di mesi, forse si farebbe una scrematura senza tarpare le ali a chi sogna di lavorare nel settore sanitario".

Anche Donilda Profka, 20 anni, ha provato ad accedere a Ostetricia. "Pensavo che il test fosse più semplice - ha ammesso -. Invece era più difficile rispetto simulazioni. Io ho fatto più biologia rispetto a chimica, cultura generale credo sia andata bene, ma non penso d’aver raggiunto un punteggio alto per entrare". Ha provato ad accedere ai corsi di Igiene dentale Zoe Bernacchi, 22 anni: "La parte di biologia era fattibile, quella di logica meno, per matematica e fisica non sono portata. Il test non era semplicissimo. Sono entrata a infermieristica e per scelta familiare ora ho puntato su igiene dentale perché alcune materie le ho studiate e degli esami mi verrebbero convalidati". "Il test va oltre le competenze di uno studente delle superiori o che ha terminato un anno di università – ha concluso Lea Calvo che ha provato a entrare a Logopedia, Riabilitazione psichiatrica o Neufiosiopatologia –. Se non toglieranno il numero chiuso, ci saranno sempre meno persone che si iscriveranno".