MANUELA MARZIANI
Cronaca

"Pochi e senza un welfare adeguato". San Matteo, lavoratori in agitazione

Cgil: chiediamo da anni un asilo aziendale. La nostra professione nel pubblico va resa più attrattiva

"Pochi e senza un welfare adeguato". San Matteo, lavoratori in agitazione

"Pochi e senza un welfare adeguato". San Matteo, lavoratori in agitazione

Sono in stato d’agitazione i lavoratori del San Matteo. La decisione è stata presa al termine di un’assembea molto partecipata indetta da Fp Cgil, Uil Fpl e Fials con all’ordine del giorno diverse tematiche, tra cui gli accordi economici. All’incontro, al quale hanno partecipato almeno 400 dipendenti, ha voluto essere presente anche il presidente dell’Irccs, Alessandro Venturi che ha ascoltato tutti gli interventi rispondendo per quanto di sua competenza e impegnandosi a riferire quanto ascoltato ai vertici amministrativi. Tra le numerose criticità sul tappeto la carenza d’organico ormai cronica, il benessere organizzativo, la calendarizzazione dei pagamenti, la conciliazione vita lavoro, le problematiche dei parcheggi e il welfare aziendale. "Sono più di 10 anni che chiediamo un asilo nido aziendale - ha detto Patrizia Sturini di Fp Cgil - che andrebbe a vantaggio degli operatori, che sono soprattutto donne, e indirettamente anche del San Matteo. Inoltre bisognerebbe riorganizzare una professione che non risulta più attrattiva perché rimasta ferma a un modello di sanità di 50 anni fa, mentre la società è cambiata". Il mito del posto fisso è caduto e oggi molti infermieri preferiscono lavorare nel privato anche per non avere vincoli di orari. "Perché dovrebbero essere sottoposti a una tassazione del 30%, mentre lavorando come liberi professionisti ne pagherebbero solo il 15% - ha aggiunto Andrea Galeppi della Uil Fpl riferendo un’obiezione mossa in assemblea -? Il problema, quindi, non è tanto assumere nuovo personale per far fronte alle carenze, piuttosto non far scappare chi già c’è ed è stanco di essere richiamato in servizio dopo aver completato il proprio turno, di non poter conciliare il lavoro con la propria vita privata e di essere insultato quando è in servizio".

"I sindacati dovrebbero fare di più" hanno detto i dipendenti. "Se la direzione recepisse le istanze che portiamo - hanno replicato i sindacalisti -, potremmo ottenere qualche cambiamento. Invece siamo arrivati a bloccare oggi l’ospedale creando qualche disagio di cui ci scusiamo con l’utenza". Di fronte a tutte queste critiche, il presidente Venturi ha parlato di "sciatteria" amministrativa e di una mancanza di rispetto da parte della direzione amministrativa verso le lavoratrici ed i lavoratori. Inoltre ha voluto denunciare i tempi biblici che si registrano negli uffici e ha preannunciato che a breve partirà un progetto di welfare aziendale. I sindacati e la dirigenza ora si incontreranno in prefettura per un tentativo di conciliazione.