Più protetti dalle piene E meno acqua sprecata

La nuova Chiavica del Reale a Chignolo Po rinnovata con tre milioni. Il Consorzio Est Ticino Villoresi: "Rimodernate paratoie e monitoraggio"

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di Stefano Zanette

Oltre a proteggere il territorio dalle esondazioni in caso di piena, serve anche a limitare le dispersioni idriche, preservando una risorsa preziosa per l’agricoltura in tempi di siccità. La nuova Chiavica del Reale a Chignolo Po, del Consorzio Est Ticino Villoresi, è stata completamente rinnovata da un intervento biennale di manutenzione straordinaria, costato quasi tre milioni finanziati dal ministero dell’Ambiente su proposta della Regione.

E ieri mattina è stata inaugurata, alla presenza di molti sindaci oltre che di rappresentanti di Provincia e Regione, nell’ambito dell’annuale appuntamento promosso dall’Associazione nazionale dei consorzi di bonifica (Anbi) della Settimana della bonifica e dell’irrigazione, quest’anno nella ricorrenza del centenario del primo congresso della Federazione nazionale dei Consorzi di bonifica.

"La Chiavica del Reale – spiega il presidente del Villoresi, Alessandro Folli – oltre alla fondamentale funzionalità a protezione del territorio, presenta altresì una valenza irrigua. L’imponente opera di restauro attuata dal Consorzio va a rinsaldare anche quest’ultima. Le nuove paratoie potranno infatti limitare le dispersioni idriche evitando di sottrarre risorse preziose, oggi più che mai, all’irrigazione. Inoltre il nuovo sistema di monitoraggio consentirà di mantenere livelli più costanti all’insegna di una ottimizzazione della distribuzione dell’acqua". Le paratoie della Chiavica del Reale “disconnettono“ il fiume Po dal reticolo di bonifica a monte: restano aperte con livelli bassi e vengono progressivamente chiuse fino alla quota di 1,29 metri sopra lo zero idrometrico quando si avvia l’impianto idrovoro per il sollevamento delle acque. Oggi tutto rinnovato con le tecnologie più efficienti.

"L’efficientamento della Chiavica del Reale – sottolinea il direttore dell’Area tecnica, Stefano Burchielli – avviene in un momento storico particolare, mentre l’attenzione ai consumi energetici e la resilienza degli impianti assumono grande rilevanza: i nuovi trasformatori di cui è stato dotato l’impianto, che è possibile mantenere spenti in condizioni ordinarie e accendere solo al bisogno, consentono di ridurre a un minimo fisiologico i consumi a vuoto e le nuove paratoie di regolazione, progettate e costruite per sopportare non solo pesanti carichi di esercizio in occasione delle piene del Po ma anche per garantire una precisa e continua movimentazione, permettono di ottimizzare la regolazione dei livelli delle acque all’interno del comprensorio".