MANUELA MARZIANI
Cronaca

Piccolo Mose, debutto con polemica. Due idrovore in azione e i campi si allagano: “Residenti all’oscuro”

Ultimato nel 2021 e costato 3,5 milioni, il sistema idraulico ha lo scopo di proteggere il Siccomario dalla piena del Ticino, Il Comitato: pensano alle loro cantine e non alle case del Borgo

Giorgio Spallarossa, segretario del comitato, mostra il sistema di difesa dall’acqua

Pavia – Guardano il cielo ancora con preoccupazione i residenti in Borgo Ticino. Dopo una notte insonne trascorsa a guardare il livello del fiume, ieri pomeriggio ha ripreso a piovere. Scrosci d’acqua caduti mentre il Ticino sta calando e alle 17 era a +25 centimetri sullo zero idrometrico, mentre alla mattina presto era a 112 centimetri.

Ma c’è un ma e si chiama Piccolo Mose. Ultimato nel 2021, lunedì sera per la prima volta è stato azionato il sistema realizzato dal Consorzio Est Sesia e costato 3,5 milioni. Dotato di 4 idrovore in caso di piena del Ticino, l’impianto realizzato per proteggere il Siccomario pesca l’acqua dal lato del canale Gravellone e la fa confluire in Borgo. Due idrovore sono partite e hanno allagato i campi. “Nessuno ci ha avvisati – protesta Giorgio Spallarossa, segretario del comitato Attenti al Ticino, nato per tutelare le fragili zone del Borgo, di via Trinchera e del Confluente – Personalmente me ne sono accorto rincasando e sono stato in apprensione tutta la notte perché avremmo potuto ritrovarci da un momento all’altro con l’acqua in casa. Le idrovore sono state lasciare andare per tutta la notte".

Con il Po che riceveva molto lentamente l’acqua del Ticino, buttandone altra nel fiume che bagna Pavia, il quartiere più caratteristico della città avrebbe potuto ritrovarsi in ammollo. "Magari è stato completato il collaudo dell’impianto – ipotizza il consigliere comunale di Cittadini per Depaoli, Roberto Rizzardi – Di certo la Protezione civile non ha avvisato i cittadini e in fondo a via Milazzo la situazione è stata preoccupante". Via Milazzo infatti non è in piano. Tra la parte più vicina al ponte e quella più lontana, il dislivello è di oltre un metro. Quando all’inizio l’acqua lambisce la strada, in fondo sono isolati.

Occorre un piano di emergenza – aggiunge Spallarossa – e che venga indicato un responsabile. Qualcuno deve aver dato l’ordine di azionare le idrovore e di tenerle in azione per ore. Possibile che non si possa sapere quando partono? Se il Piccolo Mose dev’essere azionato, è meglio farlo quando il Ticino non ha raggiunto livelli di guardia e il Gravellone ha bisogno di far defluire l’acqua. Invece qui si pensa solo ai residenti nel Siccomario e alle loro cantine e garage, non a chi vive in Borgo. Non a caso ieri sui social c’era chi ringraziava per aver salvato le cantine. Ma in cantina non si tengono oggetti di valore. Noi che viviamo in via Milazzo perdiamo oggetti preziosi in caso di alluvione e nessuno ci rimborsa".

Un sistema predittivo, questo chiedono i residenti. E il comitato Attenti al Ticino da un paio d’anni si tassa per dare un premio a laureandi che preparino tesi sulla gestione delle piene di Po e Ticino. "Abbiamo messo questi lavori scientifici a disposizione del Comune. Peccato che rimangano sulla carta". E intanto allagando i campi si sta sprecando anche molta acqua che potrebbe essere recuperata per utilizzarla quando i campi avranno sete e anche il Ticino avrà bisogno della sua fonte di vita.