di Umberto Zanichelli
Veniva venduto come pellet di qualità, realizzato con pregiato legno di conifere. In realtà, dalla documentazione esaminata, non è stato nemmeno possibile risalire all’origine del legno utilizzato per la realizzazione del pellet. I militari del Gruppo di Pavia della guardia di finanza e i colleghi nel Nucleo speciale beni e servizi di Roma hanno sequestrato 25 tonnellate di pellet stoccate in un anonimo capannone di Borgo San Siro.
Due imprenditori italiani, titolari dell’attività, sono stati denunciati per frode in commercio e violazione dei diritti di privativa industriale, oltre che per l’omissione delle cautele contro gli infortuni del lavoro.
Gli uomini delle Fiamme gialle hanno infatti accertato che la linea produttiva era stata avviata senza osservare le basilari misure di sicurezza a partire dall’assenza del certificato di conformità dell’impianto elettrico alla mancata adozione delle misure protettive lungo le rotative.
L’indagine, avviata da tempo, ha portato gli investigatori nel piccolo centro lomellino a metà strada tra Vigevano e Garlasco dove, in un capannone, era stata avviata la produzione di pellet, combustibile che sino allo scorso anno aveva guadagnato una buona fetta di mercato nella stagione invernale ma il cui costo, nell’inverno appena trascorso, era schizzato alle stelle seguendo i forti aumenti registrati dal metano.
I finanzieri hanno accertato che la biomassa, una volta prodotta, veniva confezionata in imballaggi che riportavano marchi qualitativi e di conformità contraffatti, utilizzando un logo noto nel settore pur senza averne l’autorizzazione né la licenza necessaria. In questo modo il combustibile veniva avviato ai canali di distribuzione come realizzato con legno pregiato, che sviluppa al tempo stesso un maggiore calore lasciando residui molto contenuti, anche se in realtà non è stato possibile sinora tracciare nemmeno la provenienza della biomassa né meno ancora la tipologia specifica. Per questa ragione a carico dei titolari dell’attività sono scattate le denunce.
Il pellet, che sino all’inverno 2021-2022 era in commercio intorno ai cinque euro al sacco, nell’ultima stagione fredda ha subìto un’impennata toccando anche i 15 euro al sacco da 15 chili. Oggi il prezzo è in calo costante ed è tornato reperibile a prezzi che sono di poco superiori a quelli di dodici mesi fa.