
L'Itis Cardano
Pavia, 1 giugno 2019 - Un diverbio cominciato in corridoio e terminato, alzando le mani, in classe costerà dieci giorni di sospensione al ragazzo che ha aggredito un compagno. Lo ha deciso il consiglio di classe dell’Itis Cardano, dove si è svolta la vicenda rimbalzata da Pavia su tutti i mezzi d’informazione italiani. A far circolare la notizia era stato soprattutto il timore che il quindicenne picchiato potesse perdere la vista a causa della lesione alla retina. Fortunatamente, invece, lo studente di una prima classe non rischia di non vedere più da un occhio. E a quanto pare l’episodio non è riconducibile al bullismo. Lo aveva sostenuto anche la dirigente scolastica Giancarla Gatti Comini, che ricostruendo l’episodio aveva sottolineato che si era trattato «di una lite per una partita di calcio terminata nel peggiore dei modi».
«Subito dopo quanto accaduto – aveva detto la dirigente – ho chiamato i due studenti nel mio ufficio per capire che cosa era successo e per redarguirli. Ma non c’erano stati episodi precedenti». Alla riunione del consiglio di classe oltre alla dirigente scolastica e ai docenti hanno partecipato anche i genitori dei due adolescenti, quello che è stato sospeso per dieci giorni e l’aggredito, che non ha ricevuto alcuna punizione, ma soltanto un richiamo verbale.
Da parte sua la scuola ritiene che la questione sia chiusa. Ora comunicherà all’ufficio scolastico regionale la decisione presa, stenderà una relazione sull’accaduto e lo archivierà. «Noi non prendiamo alcuna decisione – aveva sottolineato la scorsa settimana la dirigente dell’ufficio scolastico provinciale Letizia Affatato –. Siamo accanto ai dirigenti scolastici, li supportiamo, ma la scuola è completamente autonoma nel prendere le sue decisioni». Da parte della scuola, quindi, non c’è più nulla da aggiungere a questa brutta vicenda.
Andrà invece avanti la denuncia presentata ai carabinieri dai genitori del ragazzo aggredito. Gli atti sono stati trasmessi sia alla procura presso il tribunale dei minori di Milano sia alla Procura di Pavia, che dovranno compiere i loro passi e ricostruire esattamente quello che è successo durante una normale mattinata di lezione, quando due ragazzi hanno litigato e uno dei due è finito all’ospedale con 20 giorni di prognosi.