"Dove abitate? Dove andate? Un euro. Il nuovo medioevo che avanza" e poi "Palli, la mobilità sostenibile è anche compito tuo. Batti un colpo", "Regione Lombardia l’ultimo miglio inizia a difenderlo da qui". Hanno lanciato messaggi a tutte le istituzioni in un sit-in i pendolari che utilizzano il parcheggio di stazione Certosa diventato a pagamento. "La stazione che per puro caso si trova nel territorio di Giussago - sostengono gli esponenti del comitato Parcheggio sbagliato - è in piena campagna ed impossibile da raggiungere senza auto, se non sei residente a Giussano. Abbiamo sempre chiesto un dialogo tra tutte le parti interessate, per far fronte a uno dei tanti servizi che mancavano, come la possibilità di raggiungere il posto di lavoro con i mezzi pubblici connessi tra di loro. Abbiamo messo sul tavolo un abbonamento annuale calmierato, ci hanno risposto che è antieconomico. Abbiamo chiesto rastrelliere chiuse come esistono in tante altre stazioni, piste ciclabili utilizzabili, illuminate e mantenute, pullman di collegamento con la stazione, la sistemazione dell’incrocio di Porta D’Agosto, ci hanno concesso le zebrature a Porta d’Agosto". La soluzione trovata dai pendolari per ora è parcheggiare in zone distanti dalla stazione e organizzare carsharing. "Non è per l’euro al giorno - insiste il comitato - ma contestiamo il principio che la soluzione sia sempre far pagare i cittadini". M.M.
CronacaParcheggio a pagamento vicino alla stazione. I pendolari: noi ignorati