MANUELA MARZIANI
Cronaca

Palazzo Olevano, la palestra si farà: "Ma il giardino non doveva sparire"

Pavia, la protesta: vane le promesse di evitare consumo di suolo. Porteremo il caso a livello nazionale

Palazzo Olevano, la palestra si farà: "Ma il giardino non doveva sparire"

Marco Anselmetti ingegnere ed ex direttore della municipalizzata si era anche candidato alle ultime elezioni Poi la sua lista è stata esclusa

Un giardino all’italiana inserito nel centro storico che risale al 1700 sta per essere cancellato per fare posto a una palestra. L’edificio, che sorgerà sul retro di palazzo Olevano, sede del liceo Adelaide Cairoli che ha circa 1700 studenti, non sarà visibile dalla strada, ma questo non basta ad accettare quella che viene definita "una promessa tradita". "In campagna elettorale - ha detto Marco Anselmetti di Progetto popolare - l’attuale sindaco Michele Lissia aveva garantito il consumo di suolo zero. Come primo atto ha revocato la variante al pgt che, secondo l’attuale amministrazione, andava contro questo principio. Poi però si consente la costruzione di una palestra e l’abbattimento di uno dei pochi alberi del centro storico". Il progetto è dell’amministrazione provinciale, mentre la proprietà del palazzo e del cortile è del Mezzabarba. "Sull’opera si sarebbero fatti dei pasticci - ha aggiunto Anselmetti –. Innanzitutto perché pare che la Soprintendenza abbia vincolato il palazzo, ma non i giardini che sono soggetti soltanto alla commissione paesaggistica". Accanto a questo c’è un problema politico. Nell’estate scorsa, quando l’intervento arrivò in Consiglio comunale per il nulla osta, anche nel centrodestra ci furono mal di pancia nell’approvare la nuova palestra realizzata con mattoni a vista, una copertura a gradoni e un giardino pensile. Niccolò Fraschini, consigliere comunale di Pavia Prima non votò e Giovanni Demaria di Forza Italia si mostrò dubbioso prima di chiedere una sospensione e affermare "Si può votare" al rientro in aula.

Sui banchi dell’opposizione, l’attuale maggioranza, invece, Vincenzo Nicolaio (M5S) votò contro, mentre il resto dell’opposizione uscì ritenendo la delibera illegittima per mancanza di atti. "Se non si stesse ultimando la ristrutturazione del palazzetto di via Porta - ha proseguito Anselmetti -, forse non si potrebbe ostacolare la palestra del Cairoli. Ma siccome si sta realizzando una struttura pubblica a pochi metri, si potrebbe almeno sospendere l’appalto per un mese e nel frattempo avviare un dibattito pubblico. Spero che l’assessore all’ambiente Lorenzo Goppa raccolga il mio invito". Più critico il M5S che definise l’opera "un ecomostro", mentre alcuni esperti chiedono di dirottare i fondi in parte della Provincia (400mila euro) e in parte provenienti dal Pnrr per un totale di un milione e 340mila euro per recuperare gli affreschi attribuiti ad Antonio Galli Bibbiena che si trovano all’interno del palazzo.