Omicidio Gigi Bici, Barbara Pasetti ha confessato: chiuse le indagini

La donna ha ammesso d'aver ucciso il 60enne. Per quanto riguarda il movente, la procura fa riferimento a "inattese richieste di denaro" avanzate da Criscuolo nei confronti della fisioterapista

Barbara Pasetti e nel riquadro la vittima Luigi Criscuolo, conosciuto come Gigi Bici

Barbara Pasetti e nel riquadro la vittima Luigi Criscuolo, conosciuto come Gigi Bici

Pavia, 27 gennaio 2023 – Chiuse le indagini per l’omicidio di Luigi Criscuolo, l’ex commerciante di 60 anni noto a Pavia come Gigi Bici. La Procura di Pavia ha notificato in carcere a Barbara Pasetti, 40 anni, in carcere da un anno l’avviso. La donna, residente a Calvignano una frazione di Cura Capignano aveva trovato il cadavere dell’uomo sparito l’8 novembre davanti al cancello della sua tenuta raccontando che qualcuno lo aveva scaricato proprio in quel punto isolato e non coperto dalle telecamere.

La svolta

Nella nota firmata dal procuratore Fabio Napoleone, invece, emerge che la fisioterapista il 5 ottobre scorso, in un interrogatorio al quale la stessa indagata per omicidio volontario occultamento di cadavere, tentata estorsione aggravata aveva richiesto di sottoporsi, "ha ammesso gli addebiti". Dopo la confessione di Barbara Pasetti, le indagini sono proseguite per far luce su "specifiche modalità di esecuzione del delitto", sulle "ragioni che l'avevano portata ad avere rapporti personali con Luigi Criscuolo" ed anche ai comportamenti tenuti da Gigi Bici verso la donna.

Il movente

In particolare si fa riferimento a "inattese richieste di denaro" avanzate da Criscuolo verso la donna. Gli ultimi accertamenti compiuti, per avere un riscontro alle dichiarazioni rese da Pasetti nell'interrogatorio del 5 ottobre, hanno riguardato una corda ritrovata nel garage dell'abitazione, utilizzata per spostare il corpo di Gigi Bici dopo il delitto, una bicicletta maneggiata dall'uomo al fine di farne una stima economica e un "documento contenente un riconoscimento di debito effettuato in favore della stessa Barbara Pasetti". Nei confronti dell'indagata è caduta l'aggravante, inizialmente contestata, che si riferiva ad una sua presunta premeditazione: "I fatti - sottolinea la nota della Procura - si sono svolti in modo repentino e sostanzialmente occasionale, attraverso l''uso di un'arma che lo stesso Luigi Criscuolo aveva consegnato a Barbara Pasetti".