Stasi fuori dal carcere, la mamma di Chiara: spiace e non si è pentito. L’avvocato: succede solo a Bollate

"Non ne eravamo informati e non ci ha fatto piacere apprendere la notizia in questo modo. Avremmo voluto saperlo non dal giornale"

Rita Preda, madre di Chiara Poggi (Ansa)

Rita Preda, madre di Chiara Poggi (Ansa)

Garlasco (Pavia), 26 maggio 2023 – Non è proprio piaciuto alla mamma di Chiara  Poggi che Alberto Stasi sia stato ammesso dal tribunale di sorveglianza di Milano al lavoro esterno.

"Sapere che chi ha ucciso nostra figlia dopo sette anni già esce dal carcere, pur senza aver mai ammesso la sua responsabilità, spiace. Non sono notizie belle  Ma la legge è così e non possiamo farci niente. Del resto ci aspettavamo che un momento o l'altro avrebbe ottenuto questo beneficio".

Rita Preda, la mamma di Chiara Poggi, uccisa  nel2017 a Garlasco (Pavia) commenta così la notizia che Alberto Stasi ha ottenuto da 4 mesi la possibilità di lasciare il carcere per recarsi al lavoro. "Non ne eravamo informati - aggiunge - e non ci ha fatto piacere apprendere la notizia in questo modo. Avremmo voluto saperlo non dal giornale".

L’avvocato della famiglia Poggi

"C'è un tema di ammissione di responsabilità. Il primo giudice aveva negato il lavoro esterno perché Stasi non ha mai ammesso nulla. Altri tribunali non lo concedono se non risarcisci e non c'è un pentimento. Succede solo a Bollate e per i detenuti mediatici".

Parla così  l'avvocato Gianluigi Tizzoni, che assiste la famiglia di Chiara Poggi, sull'ammissione al lavoro esterno per Alberto Stasi. Tizzoni, legale che ha difeso la famiglia Poggi fin dal primo giorno, ha aggiunto, sulla possibilità concessa a Stasi da quattro mesi di lavorare fuori dal carcere, che "l'aspetto più deleterio è che la parte offesa non è stata avvertita. È vero, la legge non lo impone, ma neppure lo vieta". 

Il risarcimento per ora è stato parziale. Rispetto a una condanna a circa 1,2 milioni di euro tra  danni e spese, è stata raggiunta una transazione a 700 mila euro, di cui finora è stata liquidata circa la metà. Stasi si è impegnato a dare alla famiglia Poggi una quota mensile del suo stipendio per un minimo di 9 mila euro l'anno.