REDAZIONE PAVIA

Ombre sull’acquisto del castello: rinviato a giudizio l’ex vicesindaco

Assieme a Giuseppe Pastorini indagato per turbativa d’asta comparirà davanti ai giudici anche il pavese Novarini

L’ex vicesindaco di Lomello, attualmente consigliere comunale, Giuseppe Pastorini e il professionista pavese Antonio Novarini sono stati rinviati a giudizio per le presunte irregolarità nella procedura d’acquisto del castello Crivelli, in cui ha sede il municipio del Comune della Bassa Lomellina. L’ex vicesindaco Pastorini è accusato di turbativa d’asta e abuso d’ufficio, mentre il professionista Novarini invece è accusato del reato di falso ideologico. Il dibattimento si aprirà il 24 marzo in tribunale a Pavia. I fatti contestati risalgono al 2015, i due avevano ricevuto l’avviso di conclusione indagini nel 2019: inizialmente l’inchiesta aveva visto anche il coinvolgimento di tre funzionari comunali, le cui posizioni però poi erano state stralciate e archiviate.

Secondo le accuse, le irregolarità riguarderebbero la documentazione necessaria ai fini della formulazione della proposta per acquisire il castello Crivelli: l’accusa contesta in particolare la mancanza dei requisiti formali e sostanziali della domanda, in quanto i documenti sarebbero stati predisposti dal professionista indagato e non dal Rup - Responsabile unico del procedimento come richiede la normativa. Le accuse riguardano anche il fatto che l’acquisto del castello sia stato indicato come indispensabile, tuttavia senza produrre documenti tecnici a supporto di questa tesi. Ora la vicenda sarà approfondita a processo.

L’avvocato Yuri Lissandrin che assiste entrambi ha spiegato: "Non stupisce il fatto che vi sia stata la decisione di rinvio a giudizio, considerata la gran mole di documentazione agli atti, era prevedibile che il giudice ritenesse di fare un approfondimento. In sede di dibattimento verranno chiarite le posizioni e dimostrata la totale estraneità ai fatti dei miei assistiti".

Nicoletta Pisanu