
La crisi incombe e le soluzioni non arrivano. "Le promesse non servono a nulla – commenta Luigi Grechi (nella foto),...
La crisi incombe e le soluzioni non arrivano. "Le promesse non servono a nulla – commenta Luigi Grechi (nella foto), presidente di Confartigianato Imprese Lomellina –. Questo è il momento di compiere delle scelte". Una situazione acuita dalle crescenti tensioni geopolitiche a livello mondiale che rendono l’economia sempre più instabile. Ma il problema non è soltanto rappresentato dai dazi annunciati da Stati Uniti e Cina. "Questo non fa che aumentare le difficoltà delle esportazioni – sottolinea Grechi – ma il vero problema è che i nostri concorrenti stanno già trovando delle nuove soluzioni. Altri Paesi proteggono le loro imprese, mentre noi restiamo a guardare e il rischio concreto è che, nell’arco di qualche anno, le piccole medie imprese non abbiano più spazio per competere". Un problema che si avverte sul territorio, dove in pochi anni numerose aziende hanno chiuso i battenti e, nella migliore delle ipotesi, hanno deciso di decentrare la loro produzione, impoverendo sempre di più il territorio.
I numeri generali parlano chiaro: in Italia, nell’ultimo lustro, sono state perse 59mila imprese, in particolare nei settori della moda e della metallurgia. Interi territori si stanno svuotando. Nel vicino Piemonte nel 2024 il 10,6% dei Comuni non ha registrato una sola nuova impresa. La cassa integrazione a livello globale è cresciuta del 30% e anche gli ammortizzatori sociali. "Abbiamo bisogno di politiche industriali serie, non di misure occasionali - conclude Grechi -. Come Confartigianato Lomellina siamo pronti a fare la nostra parte, creando connessioni tra le imprese, supportando l’export e dialogando con le istituzioni. Ma è chiaro che senza una strategia nazionale chiara, il rischio è che il sistema produttivo prima rallenti e poi si fermi". Umberto Zanichelli