Nasce il Giardino delle scienziate

Un albero e una targa commemorativa dedicati a ogni studiosa pavese che si sia distinta nei campi delle discipline Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics). Prenderà forma così nella zona di Cascina Cravino il Giardino delle scienziate, aperto al pubblico. In occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, questa mattina un Diospyros Kaki sarà messo a dimora e intitolato alla patologa Piera Locatelli. Nata a Milano nel 1900, dov’è morta nel 1975, è stata medico e biochimica italiana.

Laureata all’Università di Pavia in Medicina e Chirurgia, è stata allieva di Camillo Golgi e Edoardo Perroncito e la prima donna a ricoprire il ruolo di direttrice dell’Istituto di Patologia generale dell’Ateneo pavese. Nella sua vita professionale ha studiato i nervi e approfondito l’influenza del sistema nervoso sui processi di rigenerazione degli arti.

E domani alcune giovani ricercatrici del dipartimento di Scienze della terra e dell’ambiente (Dsta) allestiranno un banchetto in piazza Cavagneria a Pavia (di fronte alla libreria Il Delfino) per mostrare alcuni esperimenti, raccontare ai passanti le loro esperienze e presentare libri che trattano di donne-scienziate. A corollario dell’evento, sui canali social del Dipartimento saranno proposti aneddoti su figure femminili di rilievo nelle scienze geologiche e naturali e interviste alle ricercatrici. L’iniziativa, supportata anche dal Comitato unico di garanzia dell’Università, punta ad assicurare parità di genere contrastando qualsiasi forma di discriminazione.

Sempre più donne scelgono di seguire un percorso scientifico. Le studentesse iscritte ai corsi Stem sono in crescita: 221 a fronte delle 207 del 2021, e delle 140 del 2020. Un balzo in avanti dopo gli ultimi cinque anni in cui il numero di ragazzi che aveva scelto una facoltà Stem era aumentato (8%) più velocemente rispetto a quello delle ragazze (7%). Si concentra in Lombardia infatti la maggioranza degli studenti che frequenta facoltà Stem in Italia (17%) e sono proprio questi percorsi a garantire più prospettive occupazionali.

M.M.