
Barche sul Ticino
Vigevano, 20 agosto 2022 - È uno degli angoli più pittoreschi dell’asta vigevanese del Ticino. Ed è per questo che la lanca dell’Ayala è meta di moltissimi "tisinatt" che lì, nella darsena che ne ospita quasi 200, tengono le loro imbarcazioni. Ma non sono gli unici ad essere interessati a quella zona che, dopo un periodo di relativa tranquillità, è tornata nel mirino dei ladri.
«Avevo lasciato qui la mia barca – racconta Marco Spissu, un assiduo frequentatore del fiume – quando dopo qualche giorno sono tornato a verificare la situazione ho trovato il lucchetto della catena tranciato, probabilmente con un flessibile. Così i ladri hanno potuto far ruotare la barca ed essere più comodi per rubare il motore. Ho visto anche altre imbarcazioni danneggiate". Spesso l’area, che non è controllata, è meta di gruppi che trascorrono giornate e nottate lasciando poi i rifiuti sulla riva del fiume.
«Per noi che amiamo il Ticino è una situazione intollerabile – aggiunge – credo sia arrivato il momento di riappropriarsi del fiume". Spissu lo dice indicando la base della sbarra di accesso all’area che è regolarmente danneggiata e che, nonostante le continue riparazioni, viene puntualmente manomessa. "C’è un degrado che è sotto gli occhi di tutti – dice – io non so a chi competa intervenire, ma bisogna fare qualcosa e non limitarsi a prevedere l’abbattimento di quelle poche casotte costruite più di cinquant’anni fa: forse non si tiene conto del fatto che sono frequentate da pensionati che, con la loro stessa presenza, svolgono una importante funzione di sorveglianza".
Anche la condizione della darsena è preoccupante: ci sono imbarcazioni in secca da anni che il tempo sta progressivamente danneggiando e altre mezze affondate senza che nessuno provveda al loro recupero. "Chi ce lo fa fare di portare qui le nostre barche – osserva ancora Spissu – e pagare se la situazione è questa? Io credo che questa lanca, alla quale tutti noi amanti del Ticino siamo particolarmente affezionati, si sta trasformando in una sorta di discarica. Sottolineo la necessità di intervenire – conclude Spissu – e farlo prima che la situazione degeneri definitivamente". Il raid dei giorni scorsi è il primo dopo un periodo di calma. "Ma forse chi ha agito – è l’ultima considerazione – non ha agito a caso: i motori come il mio sono perfetti anche per i periodi come questo nel quale il livello del fiume è particolarmente basso...".