Heros e Patrizia, travolti e uccisi dal treno a Giussago

I due conviventi camminavano lungo i binari. Erano stati notati in giro con il cane, che però non è stato ancora ritrovato

Giussago (Pavia) - Due binari che corrono nel nulla. È finita in quel punto venerdì sera attorno alle 18,45 la vita di due quarantenni travolti da un treno che viaggiava sulla linea Milano-Genova, prima di arrivare alla stazione ferroviaria di Certosa. Heros Gobbi, 46 anni, e Patrizia Libutti, 45 anni, una coppia di conviventi da pochi mesi residenti alla frazione Moirago, sono stati identificati soltanto a notte fonda, ma è ancora poco chiaro per quale motivo si sia verificata una simile tragedia. "Non conoscevo personalmente la coppia – ha spiegato Albino Suardi, sindaco di Giussago – so soltanto che erano residenti nel nostro comune. Da quanto ci è stato riferito erano in giro con il cane, che però non è stato ritrovato. È una tragedia che mi addolora e colpisce profondamente la nostra comunità".

Ivan , dovrebbe avere questo nome il cane che la coppia aveva portato a passeggio in campagna. Sui suoi profili social, infatti, Heros Gobbi pubblicava spesso video dei suoi due cani e del coniglietto bianco, ultimo arrivato in casa. "La mia serenità tutte le sere quando torno a casa sono loro" scriveva il 46enne nato a Como, sul suo profilo Instagram. Operatore qualificato alla mansione del picking, l’uomo ritraeva spesso il suo cane, alcune volte anche in campagna. Da quanto si è potuto sapere, sembra che la coppia venerdì sera stesse camminando sui binari in una zona frequentata principalmente da spacciatori.

Proprio questo e le difficili operazione di recupero dei cadaveri, uno rimasto incastrato sotto la motrice e l’altro sbalzato in un campo, avevano fatto inizialmente pensare che le due persone investite dal treno partito da Milano e diretto ad Arquata Scrivia potessero essere due nordafricani. L’identificazione, arrivata più tardi, ha smentito che potesse trattarsi di due magrebini, ma non ha chiarito perché la coppia si trovasse sui binari.

«Che devo dire , amo la vita" scriveva Patrizia Libutti su Instagram. Frase che potrebbe escludere l’ipotesi di un suicidio soprattutto da parte della donna, originaria di Busto Arsizio, che lavorava come addetta alle pulizie in una ditta e aveva due figli. "Innamorata di voi – diceva la donna parlando dei suoi figli –. Senza di voi la vita non avrebbe senso". Ma un treno arrivato alle sue spalle venerdì sera ha spento tutto quell’amore. Sulla linea il traffico ferroviario è rimasto bloccato per cinque ore, per consentire agli agenti della polizia ferroviaria di effettuare gli accertamenti in condizioni molto difficili anche per l’oscurità. I pendolari che dovevano rincasare hanno preso dei taxi collettivi per raggiungere Pavia da Milano oppure hanno approfittato di passaggi messi a disposizione all’ultimo minuto da chi si trovava nel capoluogo lombardo e aveva saputo dai social del tragico incidente.