
Prostituzione (Archivio)
Pavia - Scoperto un giro di prostituzione con sfruttamento di giovani donne cinesi tra Pavia, Novara, Torino, Bergamo e Venezia. Si è conclusa ieri la prima parte di una complessa indagine condotta dalla Squadra mobile di Pavia, sotto la direzione del sostituto procuratore Paolo Mazza. Quattro le persone indagate in concorso per i reati di favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, minacce e lesioni. Le indagini sono partite dalla denuncia di una giovane donna di nazionalità cinese, che a giugno ha segnalato lo sfruttamento da parte di una connazionale e del suo compagno italiano, che l’avevano indotta a prostituirsi in un’abitazione di Mede, in provincia di Pavia. La donna aveva raccontato ai poliziotti che, nel 2019 arrivata a Milano dalla Cina, aveva incontrato una connazionale che, con il miraggio di una casa in cui vivere e di guadagnare soldi, l'aveva portata in Lomellina dove si prostituiva con la promessa di un guadagno facile e veloce, fino al mese di marzo scorso, quando aveva deciso di scappare e denunciare tutto alla polizia. La vittima raccontava, in particolare, che la connazionale insieme al suo compagno italiano si occupava di procurargli quotidianamente i clienti e che alla fine della giornata passava per riscuotere i guadagni.
Gli investigatori hanno individuato la coppia di presunti sfruttatori, un italiano di 44 anni residente in provincia di Pavia e una cinquantenne cittadina cinese residente da molti anni in Italia. Attraverso l’analisi del conto corrente intestato ai due poi è stato possibile risalire ad altri due soggetti, un imprenditore italiano di 57 anni residente a Bergamo e una cittadina cinese di 48 anni titolare di un centro massaggi a Torino, i quali avevano concorso nell’attività di favoreggiamento della prostituzione, partecipando nella gestione dell’appartamento di Pavia dove avveniva la prostituzione. Il prosieguo delle indagini della Squadra mobile ha consentito, inoltre, di accertare che l'attività illecita si estendeva anche oltre i confini della provincia pavese. E' stato infatti riscontrato lo sfruttamento della prostituzione di giovani donne cinesi anche in un appartamento della provincia di Novara. A conclusione dell’attività d’indagine, nella mattinata di ieri personale della Squadra mobile di Pavia, con l’ausilio dei colleghi di Novara, Torino, Bergamo e Venezia ha eseguito 8 perquisizioni locali e personali delegate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pavia, nei luoghi di residenza degli indagati e nei luoghi in cui avveniva l’attività illecita. Durante le perquisizioni è stato trovato denaro contante per la somma di oltre 7mila euro, verosimilmente provento dell’attività illecita di sfruttamento della prostituzione, nonché libretti di assegni, carte di credito, estratti conto e documenti d’identità intestati a cittadini cinesi. All’interno dell’appartamento di Novara sono state trovate due giovani cittadine cinesi sprovviste di documenti, la cui posizione è al vaglio degli investigatori piemontesi, oltre a centinaia di preservativi, numerosi fazzoletti umidificati e gel lubrificanti.