La settimana corta non piace agli studenti. Mille in piazza per dire no

Pavia, sit-in in piazza Italia: "Pullman sempre sovraffollati e troppe poche corse" di Manuela Marziani

Manifestazione degli studenti contro la settimana corta

Manifestazione degli studenti contro la settimana corta

Pavia, 25 settembre 2014 - Invece di entrare in classe, hanno deciso di scendere in piazza. Centinaia di studenti ieri mattina hanno manifestato sotto le finestre dell’amministrazione provinciale per protestare contro la settimana corta e i pullman sempre affollati e insufficienti. Proprio il servizio trasporti è stato già oggetto di denunce presentate dei genitori di ragazzi che abitano fuori Pavia e dall’inizio dell’anno scolastico vivono difficoltà. «Per fare lezione da lunedì a venerdì — ha detto una ragazza - gli studenti di Pavia pranzano alle 15, ma chi è pendolare arriva a casa all’ora della merenda». Non solo, a causa delle modifiche degli orari dei mezzi extraurbani, spesso c’è chi è costretto ad attendere la corsa successiva, ritardando il rientro. «Tutto questo — ha sottolineato Giuseppe Piranio, dell’Itis Cardano — incide negativamente sul nostro profitto, perché arrivando a casa tardi e senza aver mangiato, siamo ovviamente esausti». «E non possiamo praticare attività extrascolastiche — lamenta un altro studente —, dovremo rinunciarci».  Stanchi di subire, alcuni ragazzi dell’Itis Cardano e del Clerici non legati alla “Rete degli studenti medi” che non appoggiava la manifestazione, hanno deciso di far sentire la propria voce, nella speranza di incontrare il presidente della Provincia, Daniele Bosone, che però era fuori per lavoro. Sono stati ricevuti dagli assessori Franco Osculati e Michele Bozzano. Dei problemi lunedì alle 9 parleranno con il presidente e l’assessore ai Trasporti Paolo Gramigna. Intanto, però, la questione diventa politica. L’ex candidata sindaca Cristina Niutta (Scelta civica), attraverso il deputato Andrea Mazziotti, ha fatto arrivare al ministro dell’Istruzione il dossier sul caso Pavia. «A livello nazionale Renzi presenta slide sulla “Buona scuola — accusa Niutta —, poi chi lo segue localmente taglia l’istruzione. Se è un problema economico perché non si recuperano soldi risparmiando sul capo di gabinetto, un assessore e due addetti stampa? Se ancora non bastano, perché non si dimette la Giunta?» Giunta che è in pericolo, stando a Massimo Dagrada di Sel: «Non siamo mai stati d’accordo con questa imposizione, appoggiamo i ragazzi e siamo pronti a uscire dalla maggioranza».