Maestro travolto e ucciso Due scuole unite nel dolore

Pavia, tristezza e timori ieri davanti all’istituto Bordoni dove insegna la donna che lunedì mattina ha investito Daniele Marchi ed ora è ai domiciliari

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di Manuela Marziani

"Chi pensa che una foglia sia finita quando cade dall’albero, si sbaglia: inizia in quel momento un’altra vita nel vento che la culla e la sventaglia e la soffia in giro da ogni parte per farne un’altra opera d’arte. Ciao maestro Daniele". Sfogliando le pagine dei libri che l’insegnante era solito leggere ai suoi allievi, i bambini hanno trovato pensieri che ricordano molto Daniele Marchi, il ciclista che lunedì è stato travolto e ucciso dall’auto guidata da un’altra insegnante. Il giorno dopo la tragedia, all’ora di uscita dei ragazzi nella zona compresa tra viale Resistenza e corso Garibaldi in cui si trova l’istituto Bordoni dove insegna Loredana Casale, la donna di 65 anni che ha investito il ciclista, si respirava un’aria molto particolare: ciclisti intimoriti dalla presenza delle auto e ragazzi ancora scossi perché lunedì hanno visto i sanitari tentare di rianimare Daniele Marchi praticandogli un massaggio cardiaco o il sangue rimasto per terra.

"Ho sentito l’ambulanza andar via a sirene spiegate e ho sperato, invece non c’è stato nulla da fare - ha detto Pietro Alongi, collega della docente che da lunedì è agli arresti domiciliari -. E nella concitazione qualcuno ha fatto credere che l’incidente fosse accaduto a me". L’incidente non è accaduto a Pietro Alongi, che è pure un consigliere comunale del Pd e chiede di essere uniti in nome della sicurezza stradale. Sull’incidente e in particolare sull’omissione di soccorso da parte della docente, infatti, sono state dette parole molto pesanti. "Noi siamo innanzitutto una grande famiglia composta da studenti, docenti, collaboratori scolastici e personale di segreteria - ha aggiunto Alongi -. Tutti noi docenti intendiamo la scuola come la più bella parte della società; qualsiasi cosa accada a un componente della società riguarda tutti. Al rientro a scuola ho respirato davvero un grande senso di solidarietà".

Loredana Casale ha affidato la sua difesa all’avvocato Gaetano Tenore che al momento non ritiene opportuno rilasciare dichiarazioni. Al di là del fiume, in Borgo Ticino, i colleghi di Daniele Marchi sono profondamente addolorati. "Noi non perdiamo solo un collega, un amico fraterno - è il pensiero di Manuela Boerci - e un’intera città perde un insegnante, un educatore, di una sensibilità unica e rara". Arrivato a Pavia da 10 anni per insegnare, Marchi aveva lasciato il suo Trentino e gli amici con i quali giocava a calcio nella squadra del paese. "Di sinistro, di destro, di testa o da fuori area - ha raccontato un ex compagno - bastava passare la palla a lui e finiva in rete. Era il nostro bomber".