
"Il documento della Prefettura va studiato con attenzione, ma la decisione mi sembra davvero ispirata dal buon senso. Sono contenta perché in questo modo si è finalmente fatto un po’ di ordine, non escludo tenendo anche conto del malcontento che si è manifestato negli ultimi mesi. Adesso cerchiamo di capire cosa accadrà e quali saranno le conseguenze". La consigliera comunale di Fratelli d’Italia ed ex-sindaco di Gambolò, Elena Nai, commenta così la decisione della Prefettura di aggiornare il decreto con il quale venivano individuati i tratti stradali di competenza sui quali era possibile l’installazione degli autovelox. E in quello di via Lomellina, il tratto della provinciale 183 che costeggia l’abitato di Gambolò, nel quale da febbraio ad oggi l’occhio elettronico ha elevato migliaia di multe moltissime delle quali oggetto di ricorsi, è previsto un limite di velocità di 70 chilometri orari anziché i 50 imposti e controllati con il velox. Un tema questo che negli ultimi mesi è stato oggetto di un aspro confronto tra le parti. Da un lato il sindaco Antonio Costantino che, forte dell’azzeramento degli incidenti in quel tratto, ha sempre sostenuto la bontà del provvedimento e dall’altra l’opposizione che ha anche avviato una petizione non per la rimozione dell’autovelox ma per riportare il limite a 70 chilometri. In realtà il dispositivo non è più in funzione 24 ore su 24 da diverse settimane, vale a dire da quando la Prefettura ha aggiornato il decreto precedente che riguarda le strada "ad alta incidentalità". Sul tratto di via Lomellina resta comunque il limite dei 50 all’ora. L’autovelox continua ad essere utilizzato come "unità mobile" vale a dire che è funzionante solo in presenza di una pattuglia della polizia locale.
Umberto Zanichelli