Pavia, benemerenza a Liliana Segre: "Cancellare l'odio dalle nostre vite" / FOTO

Le parole della senatrice a vita agli studenti al Teatro Fraschini. Il sindaco: "Un simbolo per tutti". A moderare l'incontro il direttore de Il Giorno Sandro Neri

Liliana Segre a Pavia per la consegna della civica benemerenza (Torres)

Liliana Segre a Pavia per la consegna della civica benemerenza (Torres)

Pavia, 3 febbraio 2020 - "Siete gioielli incastonati in un gioiello. Di più non potevo avere questa mattina". Appena arrivata sul palco, accompagnata da un lunghissimo applauso e un intero teatro in piedi ad accoglierla, Liliana Segre ha voluto rivolgersi ai circa seicento studenti che affollavano il Teatro Fraschini dalla platea al loggione. "I miei nipoti ideali, che voglio guardare negli occhi anche se stanno lontani" ha aggiunto la senatrice a vita alla quale i giovani musicisti che si esibiranno domani sera, i 100 Cellos del maestro Giovanni Sollima, hanno voluto donare una maglietta nera con scritto Liliana Segre sulla schiena. 

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Segre: cancellare odio dalle nostre vite

L'incontro, voluto dal sindaco di Pavia Fabrizio Fracassi per consegnare a Liliana Segre la benemerenza di San Siro che non aveva potuto ritirare il 9 dicembre, è stato l'occasione per un confronto tra la sopravvissuta ad Auschwitz e lo scrittore e storico pavese, Mino Milani che proprio oggi compie 92 anni. Il dibattito, inedito, è stato moderato dal direttore del Giorno, Sandro Neri che ha chiesto alla senatrice come si possa non odiare. "Nel lager ho subito le botte, ho sentito l'odore della carne bruciata, ho visto l'orrore indicibile come l'ha chiamato Primo Levi - ha detto Liliana Segre -. Non dimentico quanto è successo, non ho perdonato, ma non odio. E, soprattutto quando si parla ai ragazzi, non si può farlo con odio. Dobbiamo impegnarci tutti a cancellare l'odio dalle nostre vite. L'odio nasce in ogni situazione, anche nell'atteggiamento aggressivo di chi se la prende con un altro per un parcheggio sottratto o in circostanze ancora più banali. Quello è l'inizio, poi si rotola verso l'orrore. Se si imbocca la strada della violenza, anche verbale, non si sa mai dove si va a finire". 

Il sindaco: simbolo al di là degli schieramenti

"La presenza della senatrice Segre è un onore e un messaggio - ha sottolineato il sindaco Fracassi -: l'antifascismo deve essere di tutti, oltre gli steccati. L'antifascismo e l'antinazismo non sono bandiere di una parte, ma patrimonio di tutti". Tra un'esecuzione musicale e le parole pronunciate dai due ospiti in un silenzio quasi irreale, vista la presenza di tanti studenti, si è arrivati alla fine dell'incontro. Ma, prima di lasciare Pavia, Liliana Segre ha scritto un messaggio sul libro degli ospiti della città: "In ricordo di un bellissimo incontro con i giovani di Pavia ai quali auguro ai quali auguro un avvenire ricco di tutto ciò che la bella Pavia permetterà loro con il suo patrimonio culturale, umano e artistico".