
Pavia – L’ex ministro all’Agricoltura Gian Marco Centinaio scuote il governo: "Si è perso fin troppo tempo, mentre l’allarme peste suina ha raggiunto ormai il limite tra gli agricoltori. Non possiamo rimanere ancora con le mani in mano o ripeteremo il disastro già visto in Puglia con la Xylella".
Senatore, lei conosce il fenomeno peste suina africana?
"Sì, è dal 2018 che se ne parla. Allora il ministro dell’Ambiente Sergio Costa disse che l’Italia era esente dal problema. Però in Europa c’era un cinghiale per chilometro quadrato e da noi 7. L’anno scorso, quando ero sottosegretario all’Agricoltura, c’è stato il primo caso di Psa in Italia ed è stato istituito il commissario, ma non gli sono stati dati poteri".
Quindi stiamo perdendo tempo?
"Sì e intanto Cina, Corea e Taiwan hanno bloccato le importazioni anche del prosciutto di Parma, mentre altri Paesi stanno adottando il principio della regionalizzazione e non accettano carni suine provenienti dalle zone infette. Se non ci muoviamo e si bloccheranno tutte le importazioni, il problema diventerà enorme. Già adesso i casi che si stanno verificando in provincia di Pavia rischiano di travolgere un sistema economico che su questo territorio e quelli limitrofi conta innumerevoli prodotti tipici, la cui produzione e commercializzazione dà lavoro a decine di migliaia di famiglie. A causa della Psa in provincia di Pavia ora si dovranno abbattere migliaia di maiali".
Come si possono aiutare gli allevatori?
"Pavia deve diventare tutta zona rossa. Bisogna dare contributi per collocare delle barriere che impediscano ai cinghiali di entrare e chiedere l’intervento dell’esercito per abbattere gli animali che sono veicolo di trasmissione: le guardie zoologiche e i cacciatori non bastano".
Crede che finora la Psa sia stata sottovalutata?
"Purtroppo temo di sì. Oggi ci sarà un incontro con il ministro della salute Orazio Schillaci e la prossima settimana farò un intervento in parlamento. Interverrò in modo pesante perché ci vuole una legge ad hoc".