STEFANO ZANETTE
Cronaca

L’assessore Adriatici a giudizio. In Tribunale sfilano i periti. Ma non arrivano risposte certe

La lunga serie di interrogativi sottoposta ai consulenti non trova soluzioni. Neurologo, medico legale ed esperto di balistica non sciolgono i tanti dubbi.

L’assessore Adriatici a giudizio. In Tribunale sfilano i periti. Ma non arrivano risposte certe

L’assessore Adriatici a giudizio. In Tribunale sfilano i periti. Ma non arrivano risposte certe

Una lunga serie di interrogativi non riesce a trovare risposte certe neppure dai molti periti chiamati a testimoniare in aula. Ieri in Tribunale a Pavia è proseguito il processo per la morte di Youns El Boussetaoui – 38enne marocchino ucciso la sera del 20 luglio 2021 in piazza Meardi a Voghera – che vede imputato Massimo Adriatici, all’epoca assessore comunale alla Sicurezza, per eccesso colposo di legittima difesa. Tra i periti ascoltati ieri, il neurologo Simone Tonietti è stato chiamato dal pm Roberto Valli a ripercorrere le valutazioni già espresse nella perizia sulla possibilità di una contrazione involontaria della mano destra che possa aver provocato accidentalmente lo sparo, come aveva dichiarato l’accusato nell’interrogatorio. Il perito ha ribadito davanti al giudice Valentina Nevoso che la contrazione involontaria degli arti è certamente una reazione possibile allo spavento, sia per il colpo al volto ricevuto sia per la conseguente caduta a terra, ma non è dato sapere con quale forza, ovvero se questa reazione involontaria della muscolatura possa sviluppare la forza necessaria a premere il grilletto della pistola calibro 22 che Adriatici teneva in mano.

Un unico studio scientifico, citato dal perito, non è applicabile al caso specifico per la diversità della pistola utilizzata nell’esperimento rispetto a quella del processo. Lo stesso perito è stato poi incalzato nei controinterrogatori dei legali delle parti civili su un altro aspetto della stessa presunta contrazione involontaria, ovvero sulla causa che possa averla provocata, ribadendo più volte che il colpo a mano aperta subìto al volto da Adriatici, che ne ha provocato la caduta a terra, può essere considerato un trauma cranico commotivo con conseguente perdita di orientamento anche se non di conoscenza, magari solo per una frazione di secondo. Ma non è riscontrabile a posteriori. Il medico legale Maurizio Merlano è stato chiamato invece a riferire non solo sulla causa della morte della vittima, ma anche sulla traiettoria del proiettile, riferita da sinistra verso destra e dall’alto verso il basso, compatibile con lo sparo partito da Adriatici solo se la vittima era letteralmente sopra di lui con il busto piegato in avanti di 90 gradi.

Al perito balistico Emanuele Paniz è stato chiesto se la tipologia del proiettile fosse a espansione, ma la risposta è stata che non è possibile accertarlo, con il proiettile che non risulta essersi espanso, oltre ad essere di una tipologia regolarmente in vendita.