La sede dell’ex Consorzio. All’asta per la terza volta dopo il crac del luglio 2022

Il Clir raccoglieva e smaltiva rifiuti di quaranta Comuni della Lomellina. In due anni la struttura in preda al degrado è stata vandalizzata e depredata.

La sede dell’ex Consorzio. All’asta per la terza volta dopo il crac del luglio 2022

La sede dell’ex Consorzio. All’asta per la terza volta dopo il crac del luglio 2022

Nessuno la vuole. E così la ex sede del Clir, il Consorzio lomellino che per molti anni si è occupato della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti per una quarantina di Comuni, dichiarato fallito nel luglio 2022, verrà nuovamente messa all’asta il 23 aprile. Sarà la terza volta e, come da prassi, l’offerta minima scenderà a 275mila euro contro i 366mila di gennaio e i 489mila del novembre 2023. In questi anni la struttura, abbandonata al degrado, è stata oggetto di furti a ripetizione, quasi completamente depredata. L’impianto fotovoltaico, ad esempio, non è stato valutato nella documentazione d’asta perché alcuni pannelli e tutti i cavidotti, i tubi di polietilene utilizzati per proteggere i cavi elettrici, sono stati asportati.

"Molto probabilmente, a breve chiederemo al curatore fallimentare spiegazioni sulle condizioni in cui versa l’immobile – spiega Antonio Costantino, sindaco di Gambolò, uno dei Comuni più grandi serviti dal Clir e tra i primi a decidere di uscirne – Non è ammissibile che un bene che era integro sia stato depredato e vandalizzato in quel modo". In tema di spiegazioni peraltro non sono ancora arrivate quelle richieste, sempre al curatore, in ordine alle richieste di pagamento, in quanto crediti della società fallita, avanzate a gennaio a numerosi Comuni, in più di un caso nell’ordine di centinaia di migliaia di euro, che gli enti locali giudicano non dovuti.

"Anche su questo argomento non siamo riusciti ad avere la necessaria chiarezza – prosegue Costantino – perché stiamo ancora attendendo dal curatore fallimentare una spiegazione. Mi sembra normale che si voglia capire la situazione ma sinora non abbiamo ancora avuto alcun riscontro, una circostanza che, se posso dirlo, sembra piuttosto strana". Il Clir era stato per molti anni il soggetto che, per oltre quaranta Comuni della Lomellina, si era occupato della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti: l’uscita repentina di diversi enti locali nell’arco di poco tempo aveva messo in crisi i conti e nel luglio di due anni fa era stata pronunciata la sentenza di fallimento.

Uno dei maggiori creditori era Lomellina Energia, che aveva maturato un totale di un milione e 957mila euro, parte consistente dei 6 milioni e mezzo di debiti complessivi accumulati dell’ex Consorzio.