
In un convegno le regole per salvaguardare il benessere dei ragazzini fagocitati dalla Rete
Secondo la ricerca esiste una correlazione negativa tra l’uso intensivo dello smartphone e dei social media e il benessere dei preadolescenti: i livelli di ansia e depressione sono cresciuti di oltre il 50% a partire dal 2010. Eppure già in prima media la maggioranza dei bambini ha un dispositivo personale, anche se studi italiani e internazionali concludono che la precocità di arrivo dello smartphone si associa a minori performance scolastiche, minori competenze digitali e minore benessere. In adolescenza poi i problemi riguarderebbero adescamenti online, cyberbullismo e nuove dipendenze digitali.
Per questo il gruppo Patti Digitali Pavesi in collaborazione con la Fondazione Collegio Universitario Santa Caterina, l’associazione Piccoli Passi e con il patrocinio del Comune ha tenuto ieri un incontro formativo appunto sui Patti digitali, per un’educazione di comunità all’uso della tecnologia. Al centro dell’accordo, la decisione di posticipare a non prima della seconda media l’arrivo dello smartphone personale e liberamente connesso alla Rete: che non preclude un accesso alla Rete da parte dei bambini e dei preadolescenti (che può e deve avvenire in sicurezza attraverso altri dispositivi più adatti come pc e tablet), ma li protegge e facilita il rispetto del limite di età di accesso ai social, già definito per legge ma disatteso.
“I nostri figli e lo smartphone: facciamo un patto?“ il titolo dell’incontro dove è stato posto l’accento sul senso di comunità. "Genitori, scuole, pediatri, istituzioni, oratori, scout, società sportive, cooperative sociali e altri contesti educativi e di vita comune devono fare squadra attorno alle famiglie – è stato detto durante l’incontro – Così ci sono maggiori possibilità di avere successo nella diffusione di strategie efficaci per l’educazione all’uso delle nuove tecnologie".
Cinque le regole: maggiore trasparenza fino ai 14 anni con password comunicata ai genitori e monitoraggio periodico delle attività online; orari e luoghi definiti per l’uso dello smartphone, che non dev’essere tenuto acceso la notte in camera e non dev’essere portato a tavola; no all’utilizzo autonomo di social e whatsApp prima dei 13 anni; verifica dei contenuti e dell’età adatta per App e giochi; firma con i figli in occasione della consegna dello smartphone.