L’Apocalisse del ’55 diventa una scultura

Il celebre artista pavese per la seconda volta a Livorno a reinterpretare il quadro di Voltolino Fontani

Migration

di Stefano Zanette

Sarà la seconda opera a Livorno dell’artista pavese Antonio De Paoli. Dopo il monumento alla Guardia costiera installato nel maggio 2019 a conclusione di un lungo iter durato 5 anni, la prossima realizzazione sarà un omaggio alla pittura in generale e in particolare all’artista livornese Voltolino Fontani, del quale quest’anno ricorre il centenario della nascita. "Sono stato contattato in estate dalle figlie, presidente e vicepresidente dall’associazione Archivio Voltolino Fontani – racconta l’artista pavese di fama internazionale – che mi hanno commissionato questa opera, per la quale sono ancora in corso le pratiche col Comune di Livorno per l’individuazione dello spazio dove verrà posizionata, nelle intenzioni un luogo comunque significativo della città".

Difficoltà nel creare una scultura per rappresentare la poetica figurativa di un pittore? "Mi piacciono le sfide – risponde De Paoli – ed è stato affascinante riscoprire l’opera del pittore per dare vita tridimensionale a quello che è considerato un po’ il manifesto dell’artista, esponente post-espressionista. Il quadro si intitola Apocalisse, del 1955, rappresenta una figura umana che cerca di resistere alla furia distruttiva dei cavalieri dell’Apocalisse, raffigurati tradizionalmente come scheletri.

Ed è un po’ espressione dell’angoscia di quel periodo storico, per i timori di un’imminente guerra nucleare. Ho trovato un parallelismo con le attuali angosce per la pandemia. Come sarà l’installazione? "Per ora ho realizzato un bozzetto in scala, perché le dimensioni saranno da valutare quando sarà deciso il posizionamento. Si tratta di un altorilievo, in bronzo e acciaio corten. Abbiamo optato per questa scelta perché comunque non voleva essere una statua commemorativa, ma un’opera celebrativa della poetica figurativa dell’artista".