REDAZIONE PAVIA

Interrogato il Forestale in carcere. Scena muta davanti ai magistrati. È accusato di corruzione e stalking

Antonio Scoppetta nel “Sistema Pavia“ avrebbe avvisato gli imprenditori il giorno prima dei controlli

Antonio Scoppetta nel “Sistema Pavia“ avrebbe avvisato gli imprenditori il giorno prima dei controlli

Antonio Scoppetta nel “Sistema Pavia“ avrebbe avvisato gli imprenditori il giorno prima dei controlli

È stato interrogato ieri Antonio Scoppetta, il carabiniere della Forestale recluso nel carcere di Opera con le accuse di corruzione e stalking. Il cinquantenne, assistito dall’avvocato Giuseppe Madeo, non ha risposto alle domande dei magistrati per chiarire la sua posizione. È presumibile che il difensore chieda una misura meno afflittiva, ma per tutto il pomeriggio di ieri non ha risposto al telefono, forse per non svelare la strategia che adotterà. Nel frattempo però l’inchiesta va avanti. I magistrati stanno continuando a passare al setaccio cellulari, pc e documenti.

Nel blitz di mercoledì hanno acquisito una quantità di carte e dispositivi in dotazione alle dieci persone indagate e ai tre arrestati. Si stanno anche compiendo accertamenti di carattere finanziario e patrimoniale sui conti correnti, per ricostruire il giro di denaro di quello che secondo la Procura era un "sistema corruttivo particolarmente radicato". Un "Sistema Pavia", come viene identificato. Al centro, sempre stando a quanto riportato nelle carte dell’inchiesta, ci sarebbero stati l’ufficiale dei carabinieri in pensione per raggiunti limiti di età Maurizio Pappalardo, 61 anni, e il maresciallo in servizio Antonio Scoppetta. Sarebbero stati loro, con la complicità di colleghi ora indagati, ad avvisare gli imprenditori dei controlli che il giorno successivo avrebbero compiuto in un determinato cantiere o in un certo ristorante. E poi, se emergevano irregolarità come dipendenti in nero, la multa veniva “aggiustata“ con una riduzione della sanzione perché i dipendenti irregolari improvvisamente si dimezzavano. In cambio i militari avrebbero ricevuto denaro e favori.

Nei documenti si parla di visite mediche, cene pagate ma anche viaggi, soggiorni in albergo e farmaci per la disfunzione erettile. Tra i favori rientra anche un’auto che Scoppetta si sarebbe fatto consegnare per gli spostamenti. E poi resta da chiarire tutto l’aspetto relativo alla villa con piscina dove il maresciallo abita, che varrebbe il doppio di quanto è stata pagata. Il condizionale è d’obbligo perché alcuni assegni versati al costruttore non sarebbero stati incassati. Agli arresti domiciliari anche il costruttore della villa, Carlo Primo Boiocchi, che sarà sentito nei prossimi giorni.

Manuela Marziani