Anche Roberta Giacometti torna in libertà. Il giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Pavia, Luigi Riganti, ha accordato la revoca degli arresti domiciliari a carico della quarantatreenne avvocatessa e ormai ex-consigliera comunale, arrestata nell’ambito dell’inchiesta per corruzione che ha coinvolto il sindaco Andrea Ceffa, l’unico che, a questo punto, è ancora ai domiciliari.
Per il momento il gup ha mantenuto per Giacometti la misura cautelare della sospensione dell’esercizio di pubblico ufficio o servizio per la durata di dodici mesi. Il 2 gennaio la ex-consigliera di Vigevano Riparte, la civica d’appoggio a Ceffa, aveva fatto protocollare la sua lettera con le dimissioni irrevocabili. Domani il consiglio comunale le ratificherà e surrogherà la consigliera con Paolo Ariano, primo dei non eletti, che ha già partecipato alla precedente seduta in qualità di supplente.
La vicenda riguarda le accuse di corruzione che hanno coinvolti cinque tra politici e dirigenti di Asm. Per l’accusa, Ceffa avrebbe fatto avere una consulenza da 6mila euro a Giacometti, mediante una prestanome, per assicurarsi il suo voto all’interno di un consiglio comunale nel quale i rapporti di forza sono equilibratissimi.
U.Z.